Il T-Red va a processo e gli americani calcolano quante vite salva (da loro)

Si affilano le armi in vista del primo processo penale sui T-Red, quello di Verona, che comincerà a entrare nel vivo tra una settimana (giovedì 10 febbraio). E già qualcuno pronostica che siano in arrivo rinvii a giudizio per l'altro filone della vicenda, quello milanese. Ma intanto casca a fagiolo una stima americana sul risparmio di vite umane che i controlli automatici ai semafori avrebbero comportato: il 25% di vittime in meno agli incroci della grandi città messi sotto sorveglianza. E, se i controlli fossero estesi a tutte le grandi città, ci sarebbero altri 815 morti in meno.

Queste sono solo stime, sia chiaro (per quanto di fonte autorevole come l'Iihs). Ma in Italia nessuno si è mai preso la briga di fare un lavoro del genere. Nemmeno, più semplicemente, su scala locale, con un sindaco magari desideroso di dimostrare che una sua scelta tanto criticata (l'accusa è sempre la solita: "Fai solo cassa") è stata invece provvidenziale.

Da noi preferiamo  discutere di durata del tempo di giallo, legittimità delle omologazioni e di affidabilità delle apparecchiature. Il brutto è che, almeno a prima vista, non sono nemmeno questioni infondate. Sul tempo di giallo giocano sia i troppi guidatori che vogliono passare quando è ormai vietato sia i Comuni, che lo sanno benissimo e cercano di approfittarne per fare cassa. Sulla legittimità delle omologazioni, la materia è complessa ed è resa ancor più complicata dall'affastellarsi di varie prassi. Sull'affidabilità delle apparecchiature, non si riesce ancora a capire se le percentuali di errore del T-Red (che concettualmente è avanzatissimo) siano in linea con  la media degli altri apparecchi. Tutte questioni frutto di un Paese furbo, dove nessuno si fida più di nessuno e spesso si persegue un interesse diverso da quello istituzionale o da quello anche semplicemente dichiarato.

  • raffis3 |

    salve il sottoscritto si sente derubato da questi t-red il motivo semplice è che nell anno 2007 ho ricevuto tre verbali da questi apparecchi istallati nel luogo di campolongo maggiore provincia di venezia e un altro verbale perchè dopo un anno non sapendo chi era alla guida perchè l auto lo data anche in prestito ho pagato un verbale doppio cioè di 350 euro per non la comunicazione dei dati della pantente sono andato in sede al comune di campolongo maggiore per visionare le fotografie e sbirciando ho visto che le foto erano identiche le ho prese tutte in una settimana un giorno si è uno no , quella strada io la percorrevo quasi tutti i giorni sia all andata e ritorno il bello che il t-red era istallato anche sull altro percorso del ritorno che facevo e li ho presi solo su una direzione guardando le foto vedo l auto sulla stessa posizione e la questione mi puzza di m……infine oltre alla beffa anche il danno arriva l ultimo verbale 2 mesi fa per il motivo che l ultimo verbale pagato cioè il quarto e stato pagato pagato al 72 giorno quindi mi è arrivato il doppio da pagare altri 399,00 euro cioè infine mi è costato in tutto 1,500 euro di verbale , gli opinionisti devono rendersi conto che fin che non toccano le loro tasche tutto è regolare e sono contenti di queste disgrazie altrui , e infine i t-red sono stati sequestrati dalla finanza e non sono stati più istallati . ….adesso visto queste idiozie voglio sapere come posso recuperare questi soldi sudati visto che sono sudati con sacrificio di ogni giorno e il momento critico di quest italia nell ambito lavorativo che è proprio uno schifo…….grazie
    [risponde Maurizio Caprino] Premesso che non sono a conoscenza di come siano andate specificamente le cose a Campolongo Maggiore e che le sanzioni vanno pagate entro 60 giorni per fruire di uno sconto del 50% (giuridicamente le cose stanno così e da sempre), confermo che in qualche caso operatori eccessivamente disinvolti hanno fatto veri e propri fotomontaggi per “salvare” immagini originali poco leggibili. Saranno i giudici penali a giudicare questi episodi.

  • Giorgio Marcon |

    Caro Roberto, non so di quale incongruenza lei parli.
    Un conto quello a volte scrive la stampa, un conto è quello che comunico alla stampa.
    Per la questione di alcune Procure, errori giudiziari ce ne sono abbastanza.
    Lei parla perché non conosce le carte, io parlo perché le conosco. Poi dove sarebbe l’incongruenza! Quella di collaborare per la Sicurezza, la giustizia.
    Che le apparecchiature non funzionino correttamente, a volte è perché le fanno funzionare in modo anomalo.
    Anche se le apparecchiature non funzionano correttamente, ma sono installate in modo corretto per ovviare le anomalie, non c’è nessun problema, perché l’uso è effettuato in modo da colpire i veri trasgressori. Così è stato in quei comuni che ho collaborato.
    Le porto un esempio, se acquisto un coltello per sbucciare le patate, tagliare la carne, ecc. ha un uso corretto, se però quel coltello l’uso per rivolgerlo contro una persona, l’uso diventa diverso, per rapina, per uccidere, per ferire. Eppure è lo stesso coltello! Da uso quotidiano per necessità, ad arma impropria. Questo è quanto ho sempre sostenuto. Chi li ha usati per prevenzione in modo corretto li ho sempre lodati, anche se avevano delle imperfezioni, ma arginate con l’installazione, chi li usava a scopo di far cassa li ho combattuti tecnicamente proprio su quelle anomalie.
    Le ricordo che tutte le apparecchiature sono taroccate e taroccabili, Photored, autovelox, tutor, telelaser, non parliamo di alcoltest, gli stessi esami del sangue….mi segua nella stampa, prossimamente ne dimostrerò di cotte e di crude.
    Visiti e continui a visitare il sito http://WWW.RIFLESSOMETRO.IT . è in continuo aggiornamento di cose molto importanti. Cittadini, aprite gli occhi piuttosto di “brontolare”

  • Roberto |

    Caro Marcon,
    lei mi pare un po’ incoerente. Ha fatto una battaglia, cavalcando palesemente l’onda, andando con i suoi prodotti “tecnologici” sulle tv locali.
    Se non ricordo male lei affermava che i t-red non funzionano, che erano truccati, che i congegni elettronici non erano conformi….ricordo l’ultimo suo articolo sulla stampa in tal senso.
    Sia un po’ coerente. La cassazione li ha dissequestrati a Fiesole, in alcune procure c’è già stata l’archiviazione dei procedimenti…..allora mi chiedo: sono scemi questi magistrati? Io penso che qualcuno ci marci sopra per il proprio tornaconto politico. Mi pare che dovesse anche lei candidarsi in qualche comune veneto….
    La fortuna sua e dei comitati vari è che il popolo italiano è zuccone e facile al populismo, ma prima o poi che parla per niente inizierà a starsene un po’ zitto…..provi ad andare in svizzera e passare col semaforo rosso.

  • Giorgio Marcon |

    Giancar è mal informato, in merito alla Cassazione e del procedimento richiesto per la Cassazione.
    Quel procedimento era privo di documentazione di indagine.
    Ha ragione Maurizio, se i comuni avessero fatto meno i furbi, gli impianti funzionerebbero ancora.
    Nei comuni dove ho avuto rapporti tecnici seri, gli impianti a rilevazione automatica sono ancora funzionanti.
    Nessun “comitato” come dice Giancar, peraltro “furbo” ha mai reclamato il corretto funzionamento.
    Allora i “furbi” sono i comitati o i “furbi” sono quelli che li usano in modo scorretto.
    Penso prima di tutto si devono scovare i veri furbi, sopratutto se hanno il potere gestionale, poi i furbi che spiegano le furbate come guadagnare di più, quando tutto questo è trasparente, i furbi del volante cadono nella loro stessa furbagine. Con questi bisogna essere severi.

  • giancar |

    Dice benissimo Caprino.
    Un paese furbo pieno di furbi.
    Ed io aggiungo furbi ben organizzati da comitati e associazioni dei consumatori che hanno tutto il loro ben tornaconto a cavalcare la tigre del dalli all’untore (i comuni che senza risorse assicurano la sicurezza stradale nei loro territori).
    A proposito, la Cassazione sta dissequestrando i T-red a quegli enti che ne fanno richiesta.
    La procura di Verona, nonostante che il Ministero avesse certificato che l’omologazione era perfettamente regolare, li lascia da due anni nei magazzini invece che sugli incroci semaforizzati a fare il loro lavoro.

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