A Fiumicino i multati si arrabbiano e il sindaco (finalmente) risponde

Ha parlato! L'altro giorno Mario Canapini, sindaco di Fiumicino, ha finalmente risposto con qualche cifra alle migliaia di multati che protestano da un anno per gli autovelox fissi (modello Traffiphot, che con l'Autovelox originale non ha nulla a che vedere) che sparano multe in continuazione. Come sapete, non ce l'ho con gli autovelox. Ma sapete pure che nel caso di Fiumicino avevo invano cercato il sindaco a settembre, per chiedergli conto:

- della segnaletica di preavviso, che un anno fa per l'apparecchio vicino all'aeroporto era carente (dal 2007 è obbligatoria), cosa che si dice abbia portato anche a picchi di mille verbali in certe giornate);

– della scelta di piazzare quello stesso autovelox in un punto dove il limite di 60 è pure giustificato ma s'inganna chi guida perché gli si mette davanti ciò che appare un'autostrada e invece dopo pochissimo finisce (si potrebbero mettere cordoli, strisce e pannelli per eliminare l'effetto-autostrada, forse servirebbero più del controllo di velocità o comunque andrebbero usati in abbinata, per fare sicurezza e mantenere una certa correttezza verso i cittadini).

Ora Canapini dichiara che i cartelli sono regolari (ora) e gli incidenti si sono ridotti del 70%, con un azzeramento di quelli mortali. Qualche tabella, magari pubblicata sulla home page del sito del Comune accanto ai compensi dei dirigenti (in questo sì che a Fiumicino sono straordinariamente trasparenti), non farebbe male, a puntello delle affermazioni del sindaco e, soprattutto, per far capire se tutti i apparecchi hanno avuto la stessa efficacia.

  • Voci Francesco |

    Abito a Torino dove avevamo un autovelox fisso limite 50 poi rimosso perché ritenuto illegale. Ho preso una multa ai 58 km poi portata a 53 km orari in via Aurelia a Fiumicino zona Torrimpietra trovo sia solo un brutto modo per fare cassa. Mi guarderò Molto bene di ripassare in quella zona e magari fermarmi per una colazione o pranzo. Saluti al Comune di Fiumicino

  • Paolo |

    Non c’e’una persona in quella zona che non sia stata multata, me compreso naturalmente, per essere andato a 57 Km/h, una velocita’ veramente pericolosa.
    A Torrimpietra invece di spendere soldi per un sistema elettronico cosi’ sofisticato, si poteva fare un piccolo ponte per il passaggio pedonale ed eliminare il semaforo ed un limite di velocita’ che non ha molto senso. Potrebbe benissimo essere portato a 70 Km/h.

  • Agus |

    Questa mattina, 3 febbraio, si è manifestato a Torrimpietra contro l’autovelox. La manifestazione si è svolta regolarmente alla presenza della giornalista inviata dalla RAI Rossana Rivolsi e di un nutrito gruppo di manifestanti con cartelloni e striscioni, ripresa in diretta su RAI 3. L’invito era stato esteso anche al sindaco di Fiumicino Canapini, affinché ascoltasse le motivazioni dei cittadini con cui evidenziavano l’illegittimità delle multe elevate non esistendo, fino a domenica 31 gennaio 2010, alcun cartello che indicasse la velocità di 50 Km./h per chi si immette in via Aurelia proveniente da via Tre Denari. Un collaboratore del sindaco, rispondendo al telefono ad un cronista della RAI che invitava il primo cittadino ad intervenire per ascoltare i cittadini, ha denigrato l’invito ed ha confermato la legittimità dell’impianto anche se gli è stato fatto rilevare che siamo in presenza di una palese violazione delle norme del C.d.S. in merito alla cartellonistica che deve contenere l’indicazione della velocità massima da tenere. Il signor Canapini, nonostante sia al suo secondo mandato, ancora non ha chiaro il concetto per cui un sindaco viene eletto, ignorando doveri ed obblighi che gli imporrebbero di farsi carico delle istanze e dei problemi che riguardano la collettività, soprattutto cercando soluzioni idonee evitando di disattendere le più elementari regole democratiche e promovendo il rispetto della legalità. All’egregio sindaco Canapini vorremmo far rilevare che i cartelli indicanti la velocità massima da tenere, fino a pochi giorni indietro, non c’erano e se nei giorni scorsi ha ritenuto necessario farli installare dopo l’incrocio di via Aurelia con via Tre Denari direzione Roma, ad oltre sette mesi dall’installazione dell’autovelox, significa che le nostre ragioni sono valide e che le multe emesse prima dell’installazione dei cartelli, sono state elevate in regime di illegittimità con intenzioni vessatorie, quindi devono essere annullate, comunicandolo agli interessati con le dovute scuse. Nel merito, vorremmo rammentare all’egregio sindaco, che, oltre ad essere automobilisti, siamo anche elettori e non dimenticheremo il gravissimo atteggiamento che ha assunto in questa circostanza resistendo in modo discutibile, inaccettabile e sicuramente antidemocratico alle giuste rimostranze dei cittadini. Siamo certi che la magistratura, a seguito degli esposti inoltrati su questi fatti, indagherà per far luce su quello che riteniamo sia stato un sopruso perpetrato ai nostri danni e per appurare che non ci siano altre motivazioni che hanno spinto l’amministrazione comunale di Fiumicino a scegliere questo tipo di comportamento.
    [risponde Maurizio Caprino] Urge chiarimento. Il Codice della strada non impone di segnalare sempre il limite di velocità: se ci si trova all’interno di un centro abitato, è scontato che il limite sia di 50, anche se ci si trova su una strada di attraversamento. Ciò addirittura vale anche quando manca il cartello di “inizio centro abitato”: cinquant’anni fa la Cassazione stabilì che un guidatore certamente si accorge quando si trova in mezzo a una serie di edifici o comunque e quindi ha comunque l’obbligo di adeguarsi. Fin qui le colpe degli utenti della strada.
    Veniamo ora a quelle degli enti pubblici. Nei decenni, con la sostanziale impossibilità di far rispettare i limiti, molti enti proprietari di strade hanno sparso cartelli di limite dappertutto, anche dove erano non erano obbligatori, fenomeno stigmatizzato dalle direttive ministeriali sulla segnaletica come diseducativo. In questo modo, infatti, intere generazioni di guidatori sono cresciute nella convinzione che i cartelli ci vogliano comunque.
    A Fiumicino, la diseducatività della segnaletica è massima: da mesi l’apparecchio di via De Bernardi (aeroporto) inalbera pure un cartello di limite a 60, che ricorda l’identico segnale posto poche decine di metri prima senza che ci sia di mezzo alcun incrocio o svincolo, quindi è inutile. Situazione del tutto opposta a quella che lo stesso Comune aveva sull’Aurelia.

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