Omologazioni/2 – Adesso il costruttore rischia la revoca se non fa il richiamo. Ma solo per le auto. E i Kymco…

Finalmente ho trovato il tempo per leggermi la direttiva europea 2007/46, che apparentemente "si limita" a fissare (dal 29 aprile 2009) il nuovo quadro dei requisiti necessari per omologare un veicolo nella Ue. Non è solo una riordinata alla selva di direttive che si erano succedute dal 1970, con l'aggiunta di qualche novità. E non è nemmeno solo una pietra miliare perché introduce gradualmente l'omologazione unica europea per tutti i tipi di veicolo e non più solo per le autovetture. E' importante pure per la sicurezza, perché rafforza la direttiva 2001/95 sulla sicurezza generale dei prodotti, quella che si applica a qualsiasi bene di consumo e impone di effettuare i richiami in caso di difetti reali o potenziali che possano provocare incidenti alle persone o danni all'ambiente.

Infatti, la 2007/46 aggiunge alle sanzioni già stabilite su scala nazionale per i produttori che non effettuano i richiami dovuti (multe da 1.500 a 50.000 euro, secondo i casi) la "revoca dell'omologazione Ce".

A quel punto, ho pensato che ci potesse essere questa nuova sanzione alla base del "cedimento" dell'importatore italiano della Kymco, che il mese scorso ha finalmente deciso di richiamare i suoi People che si spezzano in due senza che la stampa si scomponga più di tanto. Poi l'occhio mi è cascato su quella parolina "Ce", che significa omologazione europea. E, visto che tale omologazione non è ancora realtà per le moto, ho capito che la revoca è ancora un'arma spuntata quando non si tratta di auto.