Bmw i-3 – Crash test deludente, ma il mercato guarderà ad altro

Chissà come l'hanno presa a Monaco: la Bmw si giocava molto con la i-3, non solo perché è la sua prima auto totalmente elettrica e di "media categoria", praticamente una primizia per l'intera industria tedesca (che ha tanti soldi da investire, ma non si è mai appassionata al tema quanto francesi, giapponesi e americani). Il fatto è che la i-3 inaugura anche l'uso del carbonio su vetture che non siano supercar e per questo tra gli addetti ai lavori c'era curiosità di vedere come si sarebbe comportata nei crash-test Euroncap. Ora il risultato è arrivato ed è di sole quattro stelle: non un disastro, però da una vettura così epocale ci si sarebbe aspettati il meglio.

Comunque, andando a vedere nei dettagli, si scopre che in realtà le prove d'urto vere e proprie non sono andate affatto male, tranne che per l'impatto contro un palo, che è un test piuttosto ostico. Ciò che ha contribuito a togliere punteggio sono stati la protezione dei pedoni e la dotazione di sicurezza.

Il risultato sulla protezione pedoni non è il massino per una vettura che promette di avere una buona vocazione cittadina (certamente migliore rispetto a tutte le altre auto a marchio Bmw: le Mini sono dello stesso gruppo, ma sono un'altra storia). Quanto alla dotazione di sicurezza, non è la prima volta che un marchio premium ha carenze (sia pure non gravi) in quella di serie.

Quanto influirà tutto ciò sulle sorti di mercato della i-3? Non molto, credo: a parte la scarsa sensibilità del pubblico italiano per le dotazioni di sicurezza, c'è da dire che per il pubblico normale la partita si giocherà sulla praticità d'uso e l'affidabilità della trazione elettrica.

  • ilprincipebrutto |

    Mi scuso per un paio di orrori ortografici e di sintassi nel post precedente.
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    sicuri si diventa, Ride Safe.

  • ilprincipebrutto |

    Buongiorno Maurizio,
    >> c’è da dire che per il pubblico normale la partita si giocherà sulla praticità d’uso e l’affidabilità della trazione elettrica.
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    A mio parere, se questi fossero davvero i criteri, non ci sarebbe alcuna ragioen per spendere i propri soldi su una i3 invece che per su una Leaf, o una elettrica Renault.
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    A parte il minore impatto del processo produttivo, lodevole ma invisibile per il cliente finale, la i3 non mi pare inroduca niente di nuovo nel segmento (la sorellona i8 e’ ancora peggio da questo punto di vista). Ma e’ una BMW, ha uno styling molto ricercato (e in alcuni aspetti bizzarro in maniera quasi voluta), ed un battage pubblicitario enorme a sostegno.
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    Mi pare un’auto indirizzata a persone molto benestanti che cercano l’oggetto alla moda, a prescindere dai meriti tecnici, che, ripeto, non sono migliori che in altre vetture elettriche.
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    Un prodotto fighetto quindi, che paradossalmente c’e’ da sperare abbia molto successo, perche’ contribuirebbe a sdoganare ulteriormente il concetto di auto elettrica. Ne beneficerebbero quindi anche altri modelli, meno stilosi ma di altrettanta (se non maggiore) sostanza.
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    sicuri si diventa, Ride Safe.

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