Mettete alla guida un ottantenne in condizioni "non perfette" su una delle strade più pericolose d'Italia, per giunta a doppia carreggiata: la Pontina (ora più trafficata del solito perché è estate). Ne viene fuori un contromano, nel quale questo guidatore persiste nonostante le segnalazioni degli altri automobilisti: panico? stato confusionale? mancata percezione?
Non si sa. Quel che è certo è che non c'era tempo per far intervenire una pattuglia. Anche perché non abbiamo ancora un numero unico per le emergenze (per questo da anni abbiamo sul collo la spada di una multa Ue da 20 milioni di euro, più il rischio di pagare altre migliaia di euro al giorno se non ci metteremo in regola presto) e siamo sulla viabilità ordinaria, di solito meno presidiata di quella autostradale, che peraltro è molto meno pericolosa. Solo che in autostrada il presidio va garantito perché di fatto sono i gestori a pagarlo (coi soldi dei pedaggi). Speriamo che però alla Pontina le forze dell'ordine dedichino un occhio particolare, magari impiegando le "gazzelle" dei Carabinieri dei paesi che l'attraversano.
Sia come sia, la fortuna è stata che l'autista di un bus si è praticamente sostituito alle forze dell'ordine, come racconta la collega Mariassunta D'Alessio, pendolare che anche quel giorno si trovava sul pullman.
Sono gesti importanti, che salvano vite. Ma sono anche difficili da compiere: la posta in gioco è troppo alta, per cui si rischia che chi potrebbe farli si sottrae o, se li mette in atto, li sbaglia e così mette a repentaglio altre vite. L'altro giorno è andata bene. E dovremo sempre affidarci alla fortuna, perché non esistono soluzioni tecnologiche né di vigilanza tanto economiche da poter essere adottate su strade non a pedaggio.
PS: sia chiaro che l'età c'entra fino a un certo punto, perché cose del genere possono farle anche guidatori più giovani. Ma è altrettanto chiaro che non di rado (gli anziani sono sempre di più) i medici si trovano di fronte al dilemma tra fare il loro dovere decretando di fatto la fine di una vita autonoma e il chiudere un occhio sapendo comunque che evitano all'anziano una potenziale caduta in depressione.