Chi ha visto il pirata di Genova in autostrada avverta la Stradale

GallCANTARENA

Se oggi pomeriggio eravate in autostrada nella zona di Genova, guardate questa foto e in particolare l'auto nel cerchietto: il suo guidatore ha investito un motociclista uccidendolo, ma ha tirato dritto. Ora è ricercato dalla Polizia stradale, che sta passando e ripassando il filmato da cui è estratta la foto sopra e quelli registrati dalle altre telecamere sul nodo autostradale del capoluogo ligure.

La Polizia Stradale di Genova invita quindi chiunque possa fornire utili informazioni sull'individuazione dell'utilitaria scura e del suo conducente, a mettersi in contatto con i propri uffici in Via Saluzzo 1 o in Piazzale Camionale 6 oppure all'utenza telefonica del Centro Operativo Autostradale 010 4104212.

Inoltre, questo incidente ci ricorda quanto è importante la distanza di sicurezza e ci ribadisce quanto è sbagliato pensare che se uno fa un errore di guida è giusto che ne paghi le conseguenze fino in fondo, anche con la morte.

Infatti, il povero motociclista travolto oggi pomeriggio ha perso l'equilibrio in curva (velocità? malore? altre cause che neanche immaginiamo?), sbattendo contro la parete della galleria. Non si sa se questo impatto sarebbe stato comunque mortale. Si sa solo che le auto che seguivano più da vicino il motociclista lo hanno evitato, l'utilitaria blu no.

Succede quando si viaggia a distanza troppo ravvicinata: i primi vedono la caduta e quindi si allertano, chi li segue non ha alcun modo per accorgersi di cosa è successo se non mantenersi abbastanza distante da chi lo precede, in modo da avere lo spazio per vedere chi e cosa c'è sull'asfalto ed evitare la collisione.

 

AGGIORNAMENTO DEL 4 APRILE, ORE 18,45: IL PIRATA SI E' COSTITUITO

Nel pomeriggio odierno il conducente dell'autovettura Nissan Micra coinvolta nell'incidente si è presentato spontaneamente presso gli Uffici della Polizia Stradale di Genova, accompagnato dal suo legale di fiducia, per fornire la sua versione dei fatti.
L'uomo, un  sessantenne attualmente disoccupato e residente nel ponente genovese, questa mattina dopo aver visto le immagini del sinistro opportunamente diffuse dai media,  veniva assalito dal sospetto di essere proprio lui  "pirata" ricercato dalla Polizia Stradale. In preda all'angoscia contattava il proprio legale con il quale, come detto, si presentava negli uffici di Via Saluzzo.
Davanti agli inquirenti ha dichiarato di non essersi assolutamente reso conto di aver investito un corpo in quanto dallo specchietto retrovisore aveva notato solo un motociclo a terra. Fermandosi più avanti controllava i danni, guardava in direzione della galleria senza nulla scorgere e poi riprendeva la marcia.
Le telecamere di cui la rete autostradale è disseminata sono state determinanti, in questo caso, nella veloce risoluzione del caso.
Il rispetto di un'adeguata distanza di sicurezza così come mantenere una velocità prudenziale nel  percorrere i tortuosi tratti autostradali genovesi sono le condotte di guida che contribuiscono a rendere meno frequenti episodi del genere.
Al sessantenne è stata sequestrato il veicolo, ritirata la patente e denunciato a piede libero per omicidio colposo (sempre in attesa degli esiti dell'esame autoptico) e per omissione di soccorso.

  • ombrachecammina |

    ho visto gente che viaggiava a 90 km/h a 6-7 metri dalla macchina davanti, su tratti di strada che non eprmettavano sorpassi legali (si esclude quindi “atto propedentico”), spero sempre che sappiano quello che rischiano …

  • flori2 |

    Si viaggia sempre attaccati al paraurti altrui. Non c’è modo, in pochissimi rispettano la distanza. Anche se fai passare quello dietro arriva il prossimo che si attacca. Se tieni la distanza di sicurezza da quello davanti, quello dietro ti sorpassa vanificando tutto. Tu ti allontani di nuovo e prontamente il prossimo ti sorpassa.

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