Autovelox fissi, la Provincia di Pavia prima chiede i soldi ai Comuni e poi fa finta di nulla

A prima vista è solo una normale richiesta ai Comuni necessaria per preparare il bilancio 2013: la Provincia di Pavia ha chiesto quanti rilevatori di velocità – fissi e mobili – ci sono sulle strade provinciali e i relativi incassi da multe, perché il bilancio preventivo è il documento contabile più importante per una pubblica amministrazione e si fonda sui dati "storici". Visto che dall'anno prossimo potrebbe essere in vigore l'obbligo di devolvere metà dei proventi autovelox all'ente proprietario della strada. Ma la lettera che la Provincia di Pavia scrive fa un po' ridere.

Infatti, la Provincia dovrebbe già sapere quasi tutto sugli incassi: un anno fa si era inventata un sistema mai visto, secondo il quale avrebbe autorizzato una postazione fissa su una strada provinciale solo in cambio di un "obolo" sui proventi. Dunque, mancano solo i dati sugli ormai pochi controlli che si fanno con pattuglie appostate temporaneamente.

Inoltre, è curioso che la lettera ponga un termine che sembra perentorio per la comunicazione del dato: ovviamente i Comuni devono sbrigarsi per dare la possibilità all'assessorato provinciale di predisporre il bilancio, ma non c'è alcuna norma che consenta di imporre un termine perentorio.

  • giancar |

    Ne ho viste di tutti i colori.
    Province che non concedono il posizionamento delle postazioni fisse sulle proprie strade motivandole anche con valutazioni politiche, province che chiedono l’obolo.
    Ma non si era detto che bisognava abolirle queste province ?
    Fino a quando ci potremo permettere queste spese, queste duplicazioni di funzioni, del tutto superflue oltre che dannose ?

  • giancar |

    Mi chiedo se la gente capisce l’importanza della finanza nella nostra vita e nella nostra società, se pianifica le proprie entrate e le proprie spese per capire come fare ad andare avanti e arrivare a fine del mese.
    Vista la situazione della nostra economia viene da pensare che molti vivono alla giornata fino a quando non gli resta più nulla per vivere.
    Non conosco la situazione della Provincia di Pavia ma mi sembra logico, nel momento che bisogna mettere delle entrate in bilancio e considerando che esse non sono affatto certe, chiedere a chi ha fatto già dei controlli in quella zona per capire a quanto ammontano.
    E il bilancio e la previsione di bilancio sono OBBLIGATORI PER LEGGE anche se c’è chi non lo ricorda.
    Altrimenti si va in dissesto finanziario e allora ci sarà chi ti schernisce anche per quello.
    E’ un po’ come la storia di Bertoldo, del figlio e dell’asino in fondo.
    [risponde Maurizio Caprino] Certo, ma qui il problema è che la Provincia aveva imposto l’obolo per autorizzare la collocazione delle postazioni sulle sue strade. Questo somiglia un po’ alla storia di Ghino di Tacco.

  • ENRICO I° |

    Ma poveretti, anzi poveracci, dovranno pur fare i conti per il bilancio 2013. Pensare che hanno recentemente appaltato loro stessi il servizio di locazione ma anche di gestione degli atti amministrativi connessi alla modica cifra di €. 1.500.000,00, si avete capito bene, UNMILIONECINQUECENTOMILAEURO! Solamente n. 6 strumenti di controllo noleggiati per un importo quintuplo rispetto al loro prezzo di listino! A voglia Monti a tagliare finché ci saranno in giro amministratori del genere…

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