Le auto aziendali con targa straniera, l’evasione e il ricorso di Uckmar

Nel Sole 24 Ore di oggi troverete un rapporto sulle flotte aziendali. Obietterete che di pubblicazioni del genere se ne vedono sin troppe e i più smaliziati diranno che maggiore è la frequenza maggiori sono i ricavi pubblicitari che l’editore trae o spera di trarre. Stavolta però parliamo di un settore che meno di due settimane fa ha preso l’ennesima batosta fiscale, con l’ulteriore taglio della deducibilità dei costi delle auto aziendali dal reddito d’impresa.

Nel rapporto scriviamo che le imprese stanno prendendo contromisure, come il taglio di alcuni costi e l’assegnazione di più vetture possibile ad altrettanti singoli dipendenti (così la deducubilità, pur tagliata anche in questo caso, è maggiore). Ma c’è qualcuno che da tempo ha scelto una soluzione radicale: stipulare un leasing o un noleggio a lungo termine all’estero, per esempio in Germania. Così dribbla anche tutor, autovelox eccetera.

Ho scritto più volte che circolare per più di un anno in Italia con targa estera è vietato dal Codice della strada (articolo 132). Dal punto di vista fiscale, la cosa è più controversa. Lo dimostra il caso di Bolzano, dove due settimane fa la Guardia di finanza aveva fatto una maxi-operazione anti-evasori finita su tutte le cronache nazionali. Uno degli escamotage emersi era proprio quello della targa estera. Ma ora una società finita sotto inchiesta arruola un mostro sacro del diritto tributario come Victor Uckmar e fa ricorso.

  • Lucio |

    Alcuni imprenditori sono impegnati ogni giorno a far quadrare costi e ricavi,
    affinchè i primi siano inferiori e gli altri maggiori che dimenticano la quotidianetà.
    Le tasse sono un costo sgradito e pertanto preferiscono farsi consigliare da esperti
    mercenari, che gli insegnano come driblare questo annoso problema, a costi
    vertiginosi. Personalmente c’è poca differenza tra un furto di una mela al supermercato e di 50 centesimi di
    imposte allo Stato. Penalmentente, un imprenditore può evadere in Italia € 99.998,00
    (49.999,00 di IVA ed altrettante di IRES) annue e non andare “dentro”, mentre al
    secondo furto di mela al supermecato vai dentro!
    Agli imprenditori cui piace la Germania, consiglio vivamente di andare con la testa
    italiana lì e vedere che fine fanno…
    Non ci lamentiamo delle tasse, ma dei politici che abbiamo votato e che hanno fatto
    tali leggi, così come il carrozzone Stato e di tutte le spese pazze, perchè sono il
    risultato di 68 anni di malagestione che questa falsa democrazia, fatta di mafiosi,
    furbi massoni, amici degli amici ed evasori, ha perpetrato!
    Complimenti ad Andrea per il “rilievo” sull’esterovestizione e speriamo che vinca
    in tutti i gradi di giudizio.

  • Ivan |

    X il sig. Joule
    La prego egregio signore, la smetta di scrivere commenti da veterocomunista. Lei si rende conto della vessazione che subiamo noi impenditori ? Si rende conto che non è questo il sistema per risanare una situazione disastrosa (tra l’altro insanabile) ?
    Un imprenditore che cerca un NLT all’estero non aggira le tasse, semplicemente cerca di risparmiare. Un imprenditore che sposta la propria sede all’estero non evade le tasse, difende i suoi sacrifici. Lei si rende conto che tutto questo accade a causa di un apparato pubblico mostruoso ? Un leviatano che costa centinaia di miliardi l’anno. La prego, si cali nei panni dell’imprenditore e rifletta.

  • silvio |

    L’Italiano è furbetto nel DNA. Anche se le tasse in Italia fossero al 3% ci sarebbe chi pensa di evaderle solo per il gusto di dimostrare di essere diverso. Molte volte vediamo anche nella circolazione stradale molti automobilisti/e che fanno le più pericolose acrobazie per guadagnare un posto nelle interminabili file che ci precedono. Tra queste acrobazie tanti sorpassi troppo azzardati dei quali molti finiscono in tragedia.

  • andrea |

    – quanto al “pieno” in Slovenia, è consentito ma nei limiti della capienza del serbatoio omologato;
    – serbatoi supplementari oppure taniche -eccedenti i 10 litri a viaggio- comportano “contrabbando” ed evasione delle accise…
    – sono perfettamente d’accordo con il “livellamento” delle aliquote fiscali degli Stati UE, previo “livellamento” della spesa pubblica:
    a) abrogazione enti provinciali con trasferimento competenze -scuole-strade-MCTC a Comuni e Regioni insieme ai dipendenti che svolgono mansioni concrete, con rottamazione dei politici e portaborse;
    b) accorpamento comuni min. 50.000 abitanti;
    c) eliminazione enti di secondo livello, riducendo all’osso i costi di esercizio delle regioni;
    d) eliminazione di uno dei 2 rami del Parlamento, per legiferare è sufficiente la Camera dei deputati con max 400…onorevoli

  • andrea |

    – come detto, l’IVA in base alle regole del paese dove risiede il consumatore finale riguarda le auto e gli altri beni mobili registrati (non i croissant consumati in Francia)

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