Tutto rinviato al 4 ottobre. Il decreto sviluppo (l'ennesimo degli ultimi anni ad avere questo nome, a dimostrazione che non basta il rito mediatico di battezzare una misura in modo positivo per centrare gli obiettivi) non si è fatto nel Consiglio dei ministri di oggi. Così sono in molti a tirare un provvisorio sospiro di sollievo. A partire dagli assicuratori: se n'è parlato pochissimo, ma nelle bozze girate c'erano grosse novità nella Rc auto. Parliamo di istituzione dell'attesa agenzia antifrode (che però rischia di essere poco più di un osservatorio, con scarsi poteri d'indagine vera), di abolizione del tacito rinnovo da tutte le polizze del ramo e di contratto-standard. Proprio quest'ultimo preoccupa gli assicuratori e stamattina i timori sono venuti allo scoperto con un comunicato dell'Uea (Scarica LUnione Europea Assicuratori bene concentrarsi sullagenda digitale ma senza disintermediare la relazione assicurativa).
In sostanza, i nuovi contratti dovrebbero essere "a pacchetti": alla copertura base, uguale per tutti, il cliente potrà aggiungere gli "optional" che desidera (per esempio, l'aumento del massimale, la rinuncia alla rivalsa eccetera). Ma anche queste aggiunte dovrebbero essere formulate in modo uguale da tutte le compagnie, in modo che chiunque possa costruirsi sul web la polizza che vuole e possa confrontarne i costi da compagnia a compagnia, con la certezza che tutte le offerte siano perfettamente paragonabili l'una con l'altra.
Insomma, cambiano solo i prezzi e questo il cliente lo vede subito. A quel punto, in effetti, ci si chiede che senso abbia il ruolo dell'agente assicurativo.