Treno contro bus: istruzioni per l’uso dei passaggi a livello

Per fortuna è finita con appena cinque feriti. Ma stamattina il tratto della ferrovia adriatica appena a nord di Bari ha rischiato di tornare sulle prime pagine dei giornali: ancora una volta, un passaggio a livello è stato "violato". E stavolta non da un pedone o da un'auto, ma addirittura da un bus di linea (Scarica Incidente Bari Palese). Quindi da un mezzo che, in teoria, era guidato da una persona che non aveva tanto interesse a "forzare". Eppure è successo e sarebbe potuta essere una strage. Di certo è una buona occasione per ricordare che in Italia i passaggi a livello diminuiscono, ma i morti aumentano (Scarica Passaggi a livello statistiche italiane). Perché?

La colpa è soprattutto di chi cerca di attraversarli quando non potrebbe. I motivi per cui lo si fa possono essere tanti (Scarica Passaggi a livello_ilcad_). Ma anche i più coscienziosi hanno un brutto vizio: quello di attraversare appena le sbarre iniziano ad alzarsi, senza considerare che può esserci un malfunzionamento dei sensori o degli attuatori che regolano i movimenti delle sbarre o una distrazione di uno dei pochi casellanti rimasti in certe località a presidiarle e azionarle.

Dunque, anche quando le sbarre sono alzate, bisogna prendere l'abitudine di guardare a destra e a sinistra per accertarsi che per caso sui binari non stia arrivando un treno. Anche perché un treno non può essere frenato come un'auto: mediamente si ferma in un chilometro.

  • no name |

    Come dimostra il caso di Brindisi, all’idiozia del forzare il passaggio (con un bilico di quella lunghezza!) non sopperisce neppure la presenza di spirito: un mezzo del genere ha 400 cv di potenza e avrebbe sbriciolato anche un cancello, non solo le sbarre.
    L’autista del mezzo è un criminale ed è una vergogna che si parli soltanto di una incriminazione per omicidio colposo. Piangiamo al morte “soltanto” di un macchinista, ma data la velocità del convoglio sarebbe bastato pochissimo perché il Frecciarossa deragliasse in velocità. E ora parleremmo di strage.
    Senza accanimenti inutili nei confronti di un poveraccio, il classico morto di fame rumeno fatto lavorare come autista per un pugno di euro, è ora che ci si muova perché non si ripetano episodi del genere. Troppo facile accanirsi sui ritardi infrastrutturali o sui 10 anni necessari all’esproprio del terreno per il cavalcavia: se chi guida rispetta le regole, i rischi sono bassi. Ma l’impunità – nei fatti – su questo tipo di manovre pericolose genera i mostri che oggi ci tocca di vedere. Ringraziando pure che non sia finita peggio!

  • PeoFsz1600 |

    Oggi, c’é stato un morto vicino a Brindisi. L’autista di un TIR è scappato quando si è visto bloccato dalle sbarre, abbandonando il suo bestione, che ha ridotto la cabina di guida del treno ad un ammasso di lamiere. Per il macchinista nessuno scampo.

  • PeoFsz1600 |

    Forse, sarebbe opportuno dare l’indicazione a tutti i conducenti che le sbarre del passaggio a livello sono tallonabili, ovvero che possono essere agevolmente svincolate verso l’esterno.
    Certo si danneggia leggermente il veicolo, ma il danno è molto inferiore a quello che il treno provocherebbe.

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