Il problema esiste da tempo: i tanti stranieri che circolano nel nostro Paese tendono a causare più incidenti degli italiani. Questo non giustifica alcuna forma di razzismo: è vero che a volte provengono da Paesi in cui la cultura automobilistica è inferiore alla nostra, ma è altrettanto vero che altre volte restano coinvolti nei sinistri perché invece sono abituati a circolare su strade più sgombre e "disciplinate" rispetto a quelle italiane. Altre volte, fanno semplicemente fatica a imparare le regole italiane per questioni linguistiche (e per questo talvolta vengono beccati tra quelli che corrompono i funzionari della Motorizzazione per ottenere la patente). Senza contare il rispetto che dobbiamo loro, perché spesso sono tra le fasce più povere della popolazione, quelle che vanno a piedi o i bici e per questo hanno maggiori probabilità di essere investiti.
Ma non c'è dubbio che il problema degli stranieri che causano incidenti esiste ed è dovuto al fatto che la loro formazione va migliorata.
Questo è stato capito anche a livello istituzionale. Così verranno organizzati – per la prima volta in Europa – corsi di guida sicura gratuiti per 3mila dei 2,6 milioni di stranieri residenti in Italia che hanno la patente (1,4 milioni l'hanno presa proprio in Italia). L'iniziativa è dell'Aci, col patrocinio della Presidenza del Consiglio e di tre ministeri. Coi tempi che corrono, tra un taglio e l'altro si riesce ancora a investire qualcosa sulla sicurezza. Che poi non è altro che un modo più intelligente 8quando è possibile attuarlo) per tagliare altri costi. Sociali, stavolta, perché stiamo parlando dei costi degli incidenti.