Arrivano gli Incentivi all’auto elettrica. Ma non solo. E non basteranno

Sono settimane decisive per decidere se e come varare gli incentivi all'auto elettrica: il testo del disegno di legge faticosamente unificato in commissione Trasporti (Scarica Incentivi ddl testo base) dovrebbe approdare questo mese in Aula alla Camera, per poi passare al Senato. Si parla di incentivi all'auto elettrica impropriamente: in realtà - almeno stando al testo attuale, che presumibilmente subirà qualche "assalto" parlamentare per modificarlo - il bonus spetta in base alle emissioni di CO2 e i limiti fissati sono anche alla portata di qualche auto piccola a gasolio. Anche se i 5.000 euro di aiuto massimo, in effetti, arriveranno solo alle elettriche: c'è una modulazione dei contributi che prevede somme minori per i livelli di emissione alla portata dei motori a combustione.

Ma il problema è soprattutto che, contrariamente al passato, questi sono incentivi con un fondo cassa ben determinato. Quindi, quando finiscono i soldi, si chiude. E i soldi andranno prioritariamente alle elettriche. Così le speranze dei concessionari (molti di loro ormai si aggrappano a incentivi diffusi a molti modelli per immaginare di poter andare avanti con la loro attività) sono destinate a naufragare.

Incentivare le elettriche va bene, per carità. C'è da colmare il ritardo con cui l'Italia è partita, anche per lo scarso coraggio (e per le limitate finanze) della sua industria nazionale. Ma poi che ne resta davvero all'automobilista?


Se lo chiede da tempo Luca Pascotto, che di queste cose si occupa per la Fia a Bruxelles. Quindi sta nel posto giusto per fiutare l'aria. Luca, dopo aver letto un recente report, resta convinto che l'auto elettrica – almeno per la città – sia una soluzione, ma nota che i suoi costi rischiano di superare quelli preventivati e che comunque i motori a combustione faranno ancora progressi.

Ora, considerate che i costi supplementari inizieranno a emergere ora che i primi esemplari circolano su strada. E che, contemporaneamente, i propulsori tradizionali vanno sempre meglio. Non mi sembra azzardato concludere che diffusione dell'auto elettrica possa essere ancora più lenta di quella che già si prevede.

  • flori2 |

    Non dimentichiamoci che l’auto elettrica non è 100% ecologica come si crede. L’energia elettrica che serve a caricare le batteria deriva per di più da petrolio, gas e nucleare. All’aumentare del parco auto elettriche diminuirà anche la loro convenienza come è successo per il diesel

  • Alex |

    Le malattie respiratorie ringraziano.

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