Cari amici, rieccomi qui. Perdonatemi il mese esatto di assenza ma, come vi accennavo nell'ultimo post, mi sono dovuto trasferire da Bari a Milano e ho dovuto cambiare vita. Così, tra le incombenze del trasloco e quelle del lavoro frenetico qui nella redazione centrale, non ho mai trovato il tempo per scrivervi.
Ricomincio con una cosa ormai fuori stagione che ho notato nel mio viaggio autostradale di trasferimento. Per non farmi mancare nulla, l'ho fatto nei giorni immediatamente successivi all'emergenza-neve. E mi sono accorto che nella normativa sui limiti di velocità c'è un buco.
Infatti, la strada era bagnata e sarebbe rimasta tale per giorni: ai lati, c'erano muri di neve alti più di un metro creati dagli spazzaneve, che si scioglievano lentamente. Voi penserete che anche in questo caso valga il limite abbassato a 110 km/h (introdotto giusto dieci anni fa, dal Dlgs 9/02 del febbraio 2002): siamo in condizioni analoghe alla pioggia. Magari penserete pure che c'è da stare ancora più cauti, visto che con le basse temperature c'è il rischio che quell'acqua ridiventi ghiaccio (per quanto sia improbabile, visto che le quantità di sale sparse in autostrada sono di solito considerevoli). Tutto giusto, dal punto di vista tecnico.
E invece dal punto di vista del Codice della strada non è proprio chiarissimo: dice che il limite si abbassa "in caso di precipitazioni atmosferiche di qualsiasi natura". Una definizione che abbraccia anche situazioni cui non pensereste mai (è una precipitazione atmosferica anche la cenere che cade nella zona di Catania quando l'Etna è in eruzione), ma sembra riferirsi solo a quando la precipitazione è in atto. Ma come regolarsi quando ha smesso di nevicare da tre giorni?