"Come una famiglia normale". La cronista di Telenorba che si è dovuta occupare (assieme a una miriade di colleghi, fotografi e operatori) della prima giornata di riacquistata libertà di Gianpaolo Tarantini dopo l'ultimo arresto si riferiva al fatto che Gianpi era uscito con la moglie per prendere da scuola la figlia maggiore. Ma si può dire altrettanto del modo in cui hanno trasportato la bambina: salvo errori della cronista (nel qual caso sono pronto a scusarmi) in tre su una Smart, che notoriamente di posti ne ha due. Tutto normale, dicevo: sono le le "buone abitudini" della natia Bari. E, dato il successone che la Smart ha storicamente anche nella capitale, dove ora risiedono i Tarantini, sarei portato a credere (non ho esperienza diretta di scene da uscita di scuola in questa città) che pure molti romani de Roma abbiano già autonomamente adottato questa "intelligente pratica che riduce smog e congestione". Peccato che aumenti i rischi per i bambini, che infatti senza seggiolino continuino a morire.
Ma, vi dicevo, queste sono cose normali. Un po' meno normale è che la famiglia Tarantini, che negli interrogatori si dichiara al verde, giri con una Smart nuova (immatricolata in estate). D'accordo, un'auto piccola che in questi mesi si trova facilmente anche a chilometri zero, sui 10mila euro. Ma chi davvero non ha da mangiare può tranquillamente spendere dieci volte meno per trovare un trabiccolo da città. Certo, non è roba da andarci in giro per i Parioli, ma quando tutto manca…