Fare business coi ricorsi su multe autovelox: l’illusione per le agenzie

Lo spirito d'intrapresa non va in ferie. E così in pieno agosto alle agenzie di pratiche automobilistiche è arrivata una lunga mail che offriva un bel business: la messa a disposizione di "armi infallibili" per fare ricorso contro le multe per eccesso di velocità, in cambio ovviamente di soldi. Così i titolari di agenzie – in questi mesi preoccupatissimi per l'inasprimento dell'Ipt, imposta provinciale di trascrizione, che potrebbe frenare ulteriormente il mercato dell'auto e diventare un ciclone su quello delle relative pratiche – potrebbero guadagnarsi da vivere anche "vendendo" ricorsi vincenti. Ma possono davvero considerarsi tali?


A me viene più di qualche dubbio. L'offerta mette insieme tante cifre, qualche fatto vero e un bel po' di opinioni o dati di fatto discutibili. Tutto ben mescolato, a ben vedere senza un filo logico rigoroso. Per capirlo, bisogna chiedersi che cosa vuol dire davvero ciascuna frase e valutare attentamente quale attinenza abbia con quella che la precede e quella che la segue: certi discorsi sono costruiti giustapponendo elementi che dovrebbero portare chi legge a condividere ciò che espone chi scrive, ma senza veri legami logici tra premesse e conclusioni. Un esempio: si cita il caso di una provincia in cui i ricorsi formalmente ben fatti sarebbero tutti accolti, dando di fatto per scontato che tutte le postazioni autovelox installate sul territorio siano illegali (e chi lo dice? e, se anche fosse, siamo sicuri che nel frattempo non abbiano spento gli apparecchi fuorilegge?).

Insomma, si usano le multe per eccesso di velocità e la loro pesantezza per vendere illusioni a poveri titolari di agenzie, che poi rischiano di illudere anche i propri cilenti. E invece sappiamo che, nel ginepraio delle norme italiane sulla materia (a proposito: entro il mese è attesa una nuova direttiva ministeriale, in attuazione della riforma del Codice) e nella babele di convinzioni dei giudici di pace, può succedere davvero di tutto: dalla multa sacrosanta annullata fino al verbale palesemente illegittimo che viene confermato.

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