Quando la munnezza fa rischiare un incidente

Che c'entra l'emergenza-rifiuti di Napoli con la sicurezza stradale? C'entra: la settimana scorsa, una discarica abusiva è stata scoperta dalla Polizia stradale perché uno dei camion che vi operavano aveva lasciato sull'asfalto gomme usate e fanghi (presumibilmente tossici) su un'intera carreggiata, costringendo chi sopraggiungeva a manovre di emergenza.

Aldilà dello sconforto, consola il fatto che per una volta il controllo del territorio abbia funzionato: gli agenti non si sono limitati a far rimuovere i pericoli ma hanno anche approfondito cosa c'era dietro. Leggiamolo qui sotto, dal comunicato stampa della Polizia stradale di Napoli.

Un'enorme discarica abusiva è stata sequestrata da agenti del Distaccamento Polizia Stradale di Nola al Comando di Sabato ARVONIO nel fine settimana appena trascorso. Nel corso del servizio di vigilanza effettuato sulla SS7bis nella tarda mattinata di sabato, i componenti della pattuglia notavano all'altezza del km. 41 che sull'intera carreggiata erano depositati residui di pneumatici di notevoli dimensioni e cumuli di materiale fangoso abbandonati lungo la corsia per circa un centinaio di metri. Dopo avere rimosso i pneumatici, gli agenti seguivano le tracce che portavano  all'uscita dello svincolo di Boscofangone-Zona Industriale di Marigliano e direttamente all'ingresso di un appezzamento di terreno recintato in località Torretta nel Comune di Nola. All'interno del terreno veniva riscontrata la presenza di analogo materiale fangoso e grossi cumuli di rifiuti dai quali proveniva un forte odore nauseabondo. In una parte del terreno sottostante un cavalcavia erano stati allestiti ricoveri per suini e parcato, in modo da essere ben nascosto, l'autocarro carico del medesimo materiale fangoso di cui era risultata imbrattata la strada e le cui tracce avevano condotto in quel sito. Il mezzo risultava avere le barriere laterali divelte (immagine 43) e, per tale notivo, aveva perso strada facendo parte del carico. Non è da escludere che detti residui derivino dal lavaggio di pomodori e che l'azienda si sia liberata di essi ricorrendo al trasportatore abusivo anzicchè seguire le corrette provcedure di smaltimento. L'area, poi risultata di proprietà del Consorzio ASI di Napoli, risulta estesa complessivamente circa 7000 metri quadrati.

Su una porzione di circa 5.000 metri quadrati,  completamente recintata con cancello metallico all’ingresso, sono stati rinvenuti diversi manufatti abusivi, realizzati in muratura ed in lamiera; nello specifico un manufatto principale in muratura è adibito ad abitazione, formato da camera da letto, cucina e bagno, mentre diversi manufatti di fortuna in lamiera erano adibiti a ricovero di animali, realizzati in parte sotto il cavalcavia del raccordo A.S.I. ed in parte lungo l’argine del canale proveniente dall’abitato di Polvica di Nola sul quale tutti i liquami zootecnici prodotti dalle bestie presenti in loco si immettono per naturale declivio all’interno di un canale che, a sua volta recapita nel Lagno Maestro (asta principale dei Regi Lagni). Sotto il citato cavalcavia è stato ricavato  un grosso deposito di fieno, stoccato in balle, per le esigenze degli animali ivi allevati. L'intera area era adibita a deposito di autocarri e mezzi d’opera nonché a discarica abusiva di rifiuti sul nudo suolo, la stessa risulta priva di pavimentazione industriale ovvero manca un idoneo sistema di canalizzazione delle acque meteoriche dilavanti i rifiuti di varia natura ivi giacenti. Decine di automezzi con e senza targa, escavatori e mezzi d’opera privi di elementi di identificazione, motori di autoveicoli e loro parti ivi rinvenuti saranno oggetto di approfondimenti da parte della Polizia Stradale. Inoltre il suolo era cosparso di numerosi pneumatici fuori uso, cumuli di materiale da demolizione, bombole di gas, carcasse di frigoriferi, frantoio per la lavorazione di inerti costituito da tramoggia e nastri trasportatori non funzionanti, carcasse di auto e camion non bonificate nonché loro parti, fusti contenenti oli, batterie al piombo per autoveicoli, metalli ferrosi, vetro, apparecchiature elettriche ed elettrodomestici, rifiuti ingombranti, traversine ferroviarie.  Nelle adiacenze dell’area su indicata si è inoltre accertata la presenza di una collinetta costituita da rifiuti di varia natura principalmente da materiali di risulta provenienti dalla demolizione edile e stradale. La stessa insiste su di un’area di circa 2.000 metri quadrati raggiungendo un’altezza massima di circa 10 metri. Tale enorme quantitativo di rifiuti costituisce un oggettivo pericolo per la pubblica e privata incolumità atteso che a ridosso di tale discarica corre un’importante arteria di comunicazione stradale che potrebbe essere interessata dall’eventuale rotolamento dei materiali di risulta direttamente sulla sede stradale a causa di possibili smottamenti.

Sul posto personale della Polizia Stradale di Nola, unitamente a militari del Comando Corpo Forestale di Marigliano e dipendenti dell'ARPAC di Napoli (che hanno anche effettuato prelievi di campioni di materiale fangoso), ha lavorato ininetrrottamente fino a stamattina ed ha posto in sequestro le due aree di metri quadrati 5.000 e 2.000 circa, di tutti i manufatti e tutti i rifiuti presenti sulle predette due aree, di tutti i veicoli e mezzi d’opera targati e non presenti nelle due aree, che è stata affidato in custodia giudiziale al responsabile dell’Ufficio Ambiente del Comune di Nola ed al rappresentante legale del Consorzio A.S.I. di Napoli.

L'utilizzatore dell'area, che deve identificarsi nella stessa persona che era transitata alla guida dell'autocarro sulla SS7bis ed ha precedenti specifici, ha fatto perdere le proprie tracce ed è stato deferito alla Procura della Repubblica per gravissimi reati in materia ambientale: realizzazione e gestione di discarica non autorizzata,   trasporto e stoccaggio abusivo di rifiuti sul suolo,  smaltimento di rifiuti solidi e liquidi (liquami zootecnici) nelle acque superficiali;

Il Medico Veterinario dell'ASL NA/3 SUD distretto di Nola, intervenuto sul posto, ha accertato che i quindici suini, due bovini e le capre, versavano in precario stato di igiene e si è riservato di adottare i conseguenti provvedimenti