Più multe nei bilanci dei Comuni. E allora?

"Il viziaccio: per fare cassa i Comuni tartassano solo gli automobilisti", tuona già in copertina l'ultimo numero di "Quattroruote". Per chiarire meglio il concetto, il titolo dell'articolo che si trova all'interno è "Furto in Comune" (sarà per il fatto che difficilmente un ente pubblico presenta querele, contrariamente alle aziende private-inserzioniste?). Abbiamo scritto tante volte che non di rado è proprio così, ma bisogna dimostrarlo. Con inchieste giornalistiche degne di questo nome e delle potenzialità di approfondimento che solo un prestigioso mensile specializzato può avere (tanto più se schiera in campo la firma di un vicedirettore, com'è accaduto in questo caso). E invece la denuncia (con metodo analogo al precedente sfogo contro i petrolieri che farebbero affari d'oro e il caro-benzina, che non si pone nemmeno il problema di capire come mai ci sono raffinerie che chiudono o vengono vendute) si risolve in due paginette che sostanzialmente mettono insieme i casi di alcuni Comuni che nel bilancio preventivo 2011 hanno messo cifre superiori rispetto al 2010. Un dato insignificante, preso da solo.


Occorre partire dal fatto che in contabilità pubblica il bilancio preventivo è obbligatorio e va fatto tenendo conto del trend degli anni passati e di eventuali variazioni prevedibili alla luce di fatti ben precisi (l'installazione o la dismissione di un apparecchio di controllo automatico, le variazioni di organico dei vigili, il comportamento più o meno corretto degli utenti, l'istituzione di una zona a traffico limitato e quant'altro). Poi questi fatti possono essere interpretati anche in modo strumentale da chi redige il bilancio. Ma non solo nel senso che lascia intendere "Quattroruote" (dare direttive ai vigili affinché si multi di più o aumentare i controlli elettronici, mettendoli pure "a tradimento"). Infatti, può anche essere che un sindaco (magari in scadenza di mandato) non voglia fare più multe, ma voglia semplicemente autorizzarsi a spendere di più o a coprire i tagli dei trasferimenti statali e per far questo deve gonfiare le previsioni di entrata a un livello che sarà poi possibile raggiungere, aggravando il buco di bilancio: una prassi contabilmente disinvolta e quindi condannabile, ma che agli utenti delle strade non costa un euro in più. Senza contare che, se il gettito delle multe non diminuisce, può tranquillamente essere anche per colpa del comportamento di chi guida.

Non bisogna nemmeno trascurare i meccanismi di incentivazione diretta o indiretta ai vigili, che potrebbero spingerli a comminare più multe. Un vigile stagionale, per esempio, è molto più motivato: il Codice della strada ammette esplicitamente la possibilità di utilizzare parte dei proventi per l'assunzione temporanea di questi operatori. Tutti i vigili, poi, possono avere un incentivo dalle interpretazioni del Codice secondo cui gli straordinari sono tra le attività che comportano un potenziamento della vigilanza e per questo sono anch'esse finanziabili con gli incassi delle multe. Senza contare le realtà in cui ci sono accordi sindacali in base ai quali una percentuale del ricavato va ad alimentare la previdenza di categoria: una prassi forse discutibile, ma che alcuni organi competenti (come la Corte dei conti della Toscana) ritengono ammissibile.

Insomma, dietro certe cifre ci può essere di tutto e bisogna andare in profondità, molto più in profondità, per capire se ci sia davvero del marcio. E, anche dove formalmente non ce n'è, è legittimo criticare anche certe concessioni fatte con interpretazioni di magistrati e dirigenti ministeriali. Lo si può fare anche con titoli tonanti. Purché si approfondisca davvero l'argomento.

  • Paoblog |

    Ennesima cavalcata degli umori popolari per vendere più copie. Tanti strilli e pochi contenuti, cosa questa ormai abituale sulla stampa, se non fosse che Quattroruote “dovrebbe” essere un mensile di riferimento per l’automobilista.
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    Ma ci vuole anche il coraggio di raccontare le due facce della medaglia, a costo di essere impopolari.
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    I Comuni spesso “ci marciano”, ma altrettanto vero che finchè l’indisciplina regnerà sulle strade, avranno vita facile.
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    Nonostante autovelox piazzati ad arte qua e là e la severità dei vigili (nel comune dove abito) non prendo mai multe. Ci sarà un perchè?

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