Le prime auto elettriche superano il crash-test. Ma siamo solo all’inizio

Promosse! Le gemelle Citroen C-Zero, Peugeot iOn e Mitsubishi i-Miev, cioè le prime tre vetture completamente elettriche arrivate sul mercato europeo, hanno superato il crash-test Euroncap. Di questo lo stesso Euroncap si rallegra molto, ma andiamoci piano: la soddisfazione è limitata al fatto che la sofisticata parte elettrica (che dava apprensioni soprattutto per il corposo pacco batterie) non ha dato alcun problema di scintille, princìpi d'incendio, perdite di liquidi o malfunzionamenti dei vari blocchi di sicurezza inseriti nei circuiti. D'altra parte, già la Toyota Prius aveva dimostrato che la tecnologia sotto questo aspetto è affidabile.

Se però andate a vedere il cuore tradizionale dei test Euroncap, la prova d'urto frontale, vi accorgete che torace e cosce del guidatore subiscono sollecitazioni al limite e che al limite è pure la resistenza della struttura dell'abitacolo.


D'altra parte, questo è un risultato non molto dissimile da quello ottenuto negli anni precedenti da modelli della stessa taglia con motore tradizionale. A partire proprio da Citroen C1 e Peugeot 107. Ma è interessante ricordare che molti dei prototipi elettrici più sofisticati presentati finora non hanno nemmeno i requisiti per superare i crash-test necessari per essere omologati e quindi messi sul mercato secondo le regole attuali (più permissive rispetto ai parametri Euroncap). Anche perché hanno dotazioni sin troppo avveniristiche, come per esempio le celle fotovoltaiche sul tetto. E questo è un problema difficile da superare, tanto che qualcuno pensa di chiedere alla Ue di fissare requisiti più blandi per questo tipo di mezzi, magari giustificandoli con una restrizione di utilizzo. Per esempio, il divieto di circolare fuori dai centri urbani.

Un problema che si pone anche per i quadricicli leggeri (le microcar da città): se si vogliono mantenere gli attuali limiti di peso e velocità massima, intralciano nella normale marcia extraurbana. Perché la velocità massima ammessa è la stessa dei ciclomotore (cui sono di fatto equiparati nell'ordinamento Ue): 45 chilometri orari. Ma l'ingombro è ben maggiore e quindi i sorpassi diventano difficili o rischiosi.