Elisabetta Canalis senza cinture nello spot della Lancia Musa. Sulle orme di Carla Bruni

Ma è troppo chiedere al gruppo Fiat di selezionare le agenzie di pubblicità imponendo anche un minimo di competenza sulla sicurezza e l'educazione stradale? Me lo chiedo dopo aver visto le anticipazioni dei fotogrammi del nuovo spot della Lancia Musa, che stanno facendo notizia perché la testimonial non è più Carla Bruni bensì Elisabetta Canalis. Perdonate la misoginia, ma a me fa più effetto il fatto che anche la Canalis è ritratta seduta dietro senza cinture e, in offerta speciale, anche col poggiatesta non regolato (sta nella posizione disegnata per non influire sulla visibilità del conducente quando dietro non siede nessuno, una posizione che non solo non protegge, ma dà pure fastidio al collo). Lo stesso errore fatto per lo spot con Carla Bruni. Il tutto a poche settimane da un altro spiacevole dubbio sorto sulle bambine dello spot della Giulietta.

Mi direte che sono pedante. E, soprattutto, mi farete notare che l'immagine della Canalis potrebbe essere solo un fotogramma di una scena ripresa a vettura ferma, mentre magari nello spot poi la testimonial si vedrà regolarmente allacciata. Mi auguro che sia davvero così. Ma intanto, che cosa sarebbe costato divulgare un fotogramma in una Canalis con la cintura? Ci vuole così tanto a pensarci?

  • Francesco |

    Ha assolutamente ragione Maurizio Caprino: è così difficile pensare qualche minuto (ma anche ora o giorno: meglio spender tempo a riflettere, ritardando un lavoro, che accorgersi dopo di aver sbagliato) in più per evitare situazioni imbarazzanti?
    °°°
    Sarò pedante anche io, pazienza: ma sono sempre più convinto che il mondo della pubblicità, senza voler fare ovviamente un unico fascio di erba comunque diversa e ricca di differenze ed eccellenze, è troppo attento a colpire invece che informare.
    °°°
    Insomma: si privilegia la sensazionalità e non il consumatore, danneggiando anche i prodotti.

  • Paoblog |

    Fatti i debiti complimenti a Flavia, (che stile, però, nel duplice commento) si capisce da subito che il recente spot che passa in tv che invita ad allacciare anche le cinture posteriori, passa di fatto inosservato.
    °°°
    Spot peraltro alla “famoci na risata” e via andare….
    °°°
    Forse scivolo nell’utopia, però la Canalis non è (a torto o ragione) la semplcie comparsa che fa quel che le si dice, che tanto c’è la fila fuori. Se io fossi il testimonial Vip, una volta salito in auto, d’istinto allaccerei la cintura.
    °°°
    Temo che al di là delle esigenze di copione, i vippini neanche si pongano il problema della sicurezza, abituati afare quello che gli pare. Ed allora, una volta di più, presunti privilegi e vizi a parte, ecco che esce prepotente l’assenza di cultura stradale (leggi: sicurezza).

  • Beppe40 |

    Mi auguro almeno che la signora Flavia non sia un pubblico ufficiale 😉

  • GoldWing98 |

    La FIAT può spendere milioni in pubblicità per vendere le sue auto e altri milioni per farci credere che quelle auto siano sicure (perchè alla FIAT come costruttore importa della nostra sicurezza).
    Ma, davanti a spot del genere, gli effetti positivi dei milioni spesi non si sommano, ma si annullano.
    Deprimente.

  • flavia |

    non pedante ma ignorante
    [risponde Maurizio Caprino] Vedi risposta precedente.

  Post Precedente
Post Successivo