Che cosa ha firmato il tenente Domenico Brunacci il 2 agosto scorso? Stando alle carte riportate da SicurAUTO.it (http://www.sicurauto.it/blog/news/autovelox-multata-per-la-stessa-infrazione-da-due-comuni-diversi-e-la-fara-franca.html), ha siglato due verbali identici, per lo stesso eccesso di velocità commesso con un'Alfa 147 Jtd 16 valvole intestata a un cittadino leccese. L'infrazione è palesemente la stessa: su entrambi i verbali, risulta commessa alle 12,09 del 22 luglio al km 410+500 della SS 106 Jonica, nelle campagne di Rocca Imperiale (Cosenza). E in effetti Brunacci comanda la Polizia municipale di quel suggestivo borgo, che risulta mittente del primo verbale. Ma il secondo verbale è intestato "Comune di Amendolara", cioè il paese successivo (se si viaggia verso sud come stava facendo la 147). Un doppio assurdo, visto che:
1. lo stesso verbale indica che il luogo dell'infrazione sta in territorio di Rocca Imperiale;
2. Brunacci non ha competenza su Amendolara (e, se anche l'avesse per particolari accordi di sinergia presi dai Comuni, occorrerebbe spiegarlo).
Sembra evidente che il povero Brunacci abbia firmato verbali senza nemmeno guardarne l'intestazione. Voglio credere che li abbia firmati davvero lui e non l'incaricato della ditta privata che evidentemente lavora sia per Amendolara sia per Rocca Imperiale (sarebbe un falso in atto pubblico, reato grave). Voglio credere che Brunacci sia stato ingannato dalla veste grafica identica dei due documenti (altro indizio della provenienza dalla stessa ditta). Voglio credere che l'attenzione di Brunacci in quel momento fosse puntata sul fotogramma dell'infrazione che – voglio sempre credere – la ditta gli ha regolarmente mandato sulla scrivania assieme al verbale da firmare: per legge (ripresa per l'ennesima volta l'anno scorso dalla direttiva Maroni, guardate il punto 5.2 Scarica Direttiva allegato). Voglio pure credere che effettivamente su quella foto comparisse quella 147, regolarmente inquadrata e senza alcun altro veicolo vicino: altrimenti Brunacci quella foto avrebbe dovuto annullarla (salvo dimostrare che il suo agente abbia regolato l'istante di scatto della foto in modo da ritrarre il veicolo del trasgressore mentre era esattamente all'altezza di un segno convenuto da lui posto sulla carreggiata).
Fin qui quello che voglio credere io. Mi rendo conto che la distrazione mostrata da Brunacci possa invece far presupporre che nemmeno la foto sia stata visionata con la dovuta attenzione. Così come mi rendo conto che storicamente soprattutto nei piccoli comandi di Polizia municipale (soprattutto se nel loro territorio c'è una bella strada veloce e di grande comunicazione, come proprio la 106 in quel tratto) i privati vanno oltre le competenze previste dalla legge perché ci sono troppo pochi vigili. E allora sarebbe bene che sia la magistratura a dare una controllata per tranquillizzarci tutti.