I nuovi pedaggi saranno odiosi, ma servono a diminuire morti e tariffe assicurative

I politici locali stanno facendo il loro mestiere (o quello che ritengono tale, in un Paese dove il consenso si ottiene troppo spesso con clientele e demagogia): abbaiare contro stangate e stangatine che toccano il loro territorio. Così ieri tra gli amministratori romani si è innescata una gara a chi la sparava più grossa contro i pedaggi introdotti su autostrade e raccordi autostradali Anas. Ora provo anch'io a fare il mio mestiere: spiegare, in modo che ognuno possa farsi un'idea.

Questi nuovi pedaggi serviranno per compensare l'azzeramento dei fondi per la manutenzione straordinaria che finora il Governo aveva sempre garantito all'Anas, sia pure in misura insufficiente. L'azzeramento si deve al fatto che il Governo dice di non "voler mettere le mani nelle tasche degli italiani" per far fronte alle necessità imposte dalle varie manovre economiche. Tradotto: non aumentiamo le tasse, ma certi servizi pubblici prima pagati soprattutto coi soldi delle tasse dovranno sostenersi più coi soldi di chi ne fruisce. Nel caso Anas, dobbiamo pagare per continuare a sperare che prima o poi adeguino del tutto asfalti, segnali e guard-rail almeno su tutte le strade di una certa importanza. Dunque, non siamo di fronte al classico esempio visibile di servizio che scompare (asilo comunale chiuso), ma a un pericolo occulto ai più che c'è da tanti anni e ora – con l'azzeramento dei fondi – si fa ancora più grave. E costoso: gli incidenti fanno danni anche sociali (ricoveri ospedalieri, cure, pensioni d'invalidità eccetera), che accettiamo di pagare perché non ce ne accorgiamo. Nemmeno per quella parte che è visibile, ricordata ieri dall'Aifvs (Associazione italiana familiari vittime della strada): l'aumento delle tariffe Rc auto, legato ai costi eccessivi dei risarcimenti, che crescono pure per colpa delle strade (un guard-rail efficiente può fare la differenza tra un incidente con solo una vettura distrutta e uno in cui ci sono da indennizzare morti e feriti).

Dunque, spendere in manutenzione stradale si deve. Se la spesa vada coperta coi soldi di tutti (tasse) o dei soli utenti (pedaggi), è materia da lasciare alle opinioni di ciascuno di noi. A patto di rifetterci bene, senza farsi influenzare da sparate e slogan dei politici.

  • Sky One |

    In relazione alla sua risposta a GoldWing98: la tangenziale di Torino non è un anello, quindi il paragone col GRA è forzato. Per quanto riguarda Milano, a Sesto San Giovanni c’è una barriera, per cui anche facendo Est -> Nord, si paga.
    Il tutto senza entrare nel merito della discussione, ma “per la precisione”.
    [risponde Maurizio Caprino] In realtà, nemmeno il sistema milanese è “ad anello”: la parte nord non è altro che il tratto urbano di un’autostrada già a pedaggio. Io mi riferivo soprattutto alla Tangenziale Ovest, che è un caso classico: i pendolari escono sulla SS33 (Rho-Pero) per non passare dalla barriera di Terrazzano, dove pagherebbero.

  • ionescu |

    Non sono molto ferrato in materia ma i gestori di autostrade mettono nei contratti una clausola che dice che periodicamente hanno il diritto di aumentare i pedaggi – e ogni luglio di ogni anno ci sono aumenti. Negli anni scorsi hanno detto che era colpa dell’inflazione, ora hanno trovato un’altra scusa.
    [risponde Maurizio Caprino] No, stavolta sia i rincari sia l’introduzione di pedaggi per tratte finora gratuite sono dovuti alla manovra economica del Governo.

  • andrea105 |

    fatto pari a 100 l’ammontare dei pedaggi annuali incassati dalle varie soc. autostradali, sarebbe interessante sapere quanto incide il costo dei caselli, telepass ecc…
    se venissero sostituita da una “vignette” come in Austria, penso che, a parità di incasso netto, gli utenti delle autostrade potrebbero risparmiare 8sono invece contrario ad inglobare il pedaggio autostradale nel prezzo della benzina, perchè pagherebbe anche chi percorre solo/prevalentemente statali ecc…)
    [risponde Maurizio Caprino] I futuri sistemi di riscossione free-flow, previsti con direttiva europea, dovrebbero minimizzare code e costi. In pratica saranno portali totalmente automatici messi sulla carreggiata normale: niente più piazzali in cui fermarsi o rallentare per pagare e niente personale.

  • GoldWing98 |

    Vero, peccato però che, nella pratica, almeno per ora, i pedaggi non li pagheranno (in gran parte) gli utilizzatori di quelle strade.
    Faccio il caso più eclatante: chi è a Roma potrà continuare a girare (anche all’infinito) sul GRA, senza pagare nulla; chi invece arriva e parte da Roma da un’autostrada, pagherà.
    [risponde Maurizio Caprino] Che poi è lo stesso sistema in vigore da sempre a Milano e Torino…

  • Paoblog |

    Sono fra quelli che sostengono che sia necessario pagare le tasse per tenere in piedi lo Stato, ma resta il fatto che più paghiamo e più sprecano (o, spesso, li rubano ad ogni livello…).
    Detto questo trovo che la crisi economica abbia sicuramente generato probleimi enormi, ma questi prelievi forzati, sarebbero accettabili se avessimo la certezza che serviranno allo scopo.
    E qui, dal mio punto di vista, casca l’asino. L’Anas farà il possibile con le risorse di cui dispone oppure come sempre ci saranno strani appalti, gli amici degli amici, incarichi inutili ma ben retribuiti e via discorrendo con i soliti sprechi, furbate e ruberie?

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