I politici locali stanno facendo il loro mestiere (o quello che ritengono tale, in un Paese dove il consenso si ottiene troppo spesso con clientele e demagogia): abbaiare contro stangate e stangatine che toccano il loro territorio. Così ieri tra gli amministratori romani si è innescata una gara a chi la sparava più grossa contro i pedaggi introdotti su autostrade e raccordi autostradali Anas. Ora provo anch'io a fare il mio mestiere: spiegare, in modo che ognuno possa farsi un'idea.
Questi nuovi pedaggi serviranno per compensare l'azzeramento dei fondi per la manutenzione straordinaria che finora il Governo aveva sempre garantito all'Anas, sia pure in misura insufficiente. L'azzeramento si deve al fatto che il Governo dice di non "voler mettere le mani nelle tasche degli italiani" per far fronte alle necessità imposte dalle varie manovre economiche. Tradotto: non aumentiamo le tasse, ma certi servizi pubblici prima pagati soprattutto coi soldi delle tasse dovranno sostenersi più coi soldi di chi ne fruisce. Nel caso Anas, dobbiamo pagare per continuare a sperare che prima o poi adeguino del tutto asfalti, segnali e guard-rail almeno su tutte le strade di una certa importanza. Dunque, non siamo di fronte al classico esempio visibile di servizio che scompare (asilo comunale chiuso), ma a un pericolo occulto ai più che c'è da tanti anni e ora – con l'azzeramento dei fondi – si fa ancora più grave. E costoso: gli incidenti fanno danni anche sociali (ricoveri ospedalieri, cure, pensioni d'invalidità eccetera), che accettiamo di pagare perché non ce ne accorgiamo. Nemmeno per quella parte che è visibile, ricordata ieri dall'Aifvs (Associazione italiana familiari vittime della strada): l'aumento delle tariffe Rc auto, legato ai costi eccessivi dei risarcimenti, che crescono pure per colpa delle strade (un guard-rail efficiente può fare la differenza tra un incidente con solo una vettura distrutta e uno in cui ci sono da indennizzare morti e feriti).
Dunque, spendere in manutenzione stradale si deve. Se la spesa vada coperta coi soldi di tutti (tasse) o dei soli utenti (pedaggi), è materia da lasciare alle opinioni di ciascuno di noi. A patto di rifetterci bene, senza farsi influenzare da sparate e slogan dei politici.