Roma sbaglia, Milano copia. Quando la sosta vietata si trasforma in parcheggio comunale (basta pagare)

A chi ancora stenta a credere che Roma da anni ha trasformato parti di strada dove la sosta è vietata in parcheggi a pagamento (http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/06/roma-condona-i-divieti-di-sosta-ma-il-consigliere-non-perdona.html), Paoblog offre un rilancio da infarto: stanno facendo la stessa cosa a Milano, in zona viale Monza, periferia nord (http://paoblog.wordpress.com/2010/06/28/strisce-blu-periferia/). Ora, la domanda sorge spontanea: se le regole generali che il Codice della strada detta in materia di sosta (divieto di fermarsi vicino agli incroci, obbligo di lasciare almeno due metri e mezzo per il transito dei veicoli eccetera) sono state imposte per garantire scorrevolezza e sicurezza in ogni condizione e nessuno le ha mai contestate più di tanto, come fa un Comune a inventarsene di proprie?

La risposta che potrebbero darci èche loro sono generosi: hanno fatto di tutto per ricavare nuovi posti auto, così da alleviare il problema della loro cronica carenza. Che questa generosa iniziativa coincida con l'istituzione della sosta a pagamento, naturalmente, è solo una coincidenza…

P.S.: che si voglia far cassa può al limite anche andar bene, ma dovrebbero almeno organizzarsi per farci pagare con modalità civili. Oltre alle denunce che Paoblog fa da tempo, aggiungo la mia, da frequentatore saltuario di Milano: attorno a piazza della Repubblica le edicole chiudono già alle 18 (eppure è una zona nevralgica tra il centro e la stazione Centrale, con tutto un fiorire di grattacieli in costruzione per l'Expo!) e il parcheggio va pagato fino alle 19. Se volete mettervi in regola, nessuno – vigili compresi – sa indicarvi una rivendita in alternativa. Che, infatti, temo non ci sia. E allora reintroducete l'Ici: quella, almeno, si paga comodamente anche dal computer di casa.