I Malaguti rischiano la galera, ma i loro motorini non s’incendiano più

Niente paura. La storia per la quale sono stati rinviati a giudizio i Malaguti(http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/dettaglio/trento-giovane-mori-con-lo-scooter-rinviati-a-giudizio-i-malaguti/2123014) è brutta: devono rispondere di omicidio colposo per la morte di un giovane rimasto carbonizzato nell'incendio di un loro scooter (uno Zjm 43 Crosser, classificato come ciclomotore). E il rogo non fu casuale: fu dovuto a un difetto che gli stessi Malaguti conoscevano. Ma ora, dopo quell'incidente, tutti gli scooter a rischio sono stati risanati da un bel pezzo ed è estramamente improbabile pure che sul mercato dell'usato se ne trovi uno che abbia ancora quel difetto. Merito delle norme europee sulla sicurezza dei prodotti e dell'autorità nazionale che ha il compito di farla rispettare? Mica tanto: questa storia ha avuto una soluzione solo perché la magistratura è entrata a gamba tesa.

Tutto iniziò quando, la notte tra il 26 e il 27 aprile del 2003, accadde l'incidente. Subito sembrò strano che un motorino potesse bruciarsi completamente in seguito a una caduta, ma il costruttore spostò l'attenzione sul fatto che il giovane conducente stesse facendo le impennate. Una condizione di marcia certo anomala, ma la Procura di Trento e la famiglia del giovane non si arresero: la prima aprì un'indagine penale e la seconda citò la Malaguti per un risarcimento (poi ottenuto). Nell'ambito di questi procedimenti, furono fatte perizie che misero il produttore praticamente con le spalle al muro: il serbatoio aveva un difetto che facilitava le fuoriuscite di benzina, amplificate dalle impennate fatte dal povero ragazzo ma pur sempre possibili anche in altre condizioni (si pensi per esempio a una salita)..

Così il 7 giugno 2004 il Tribunale di Trento arrivò a emettere un provvedimento da far tremare le vene ai polsi: sequestro preventivo per tutti i Crosser in circolazione in Italia. In pratica, un'azione che equivale a imporre un richiamo (cosa che dovrebbe fare la Motorizzazione): anche se è stato impossibile andare a prelevare tutti gli esemplari, venivano fermati man mano che si presentavano alla revisione (qui entrò in gioco la Motorizzazione, che diede istruzioni alle officine con una circolare del 15 luglio 2004).

A quel punto, la Malaguti si affrettò a preparare un kit di modifica del serbatoio (fondamentalmente un nuovo tappo e un tubo di sfiato) e a montarlo su tutti gli esemplari in circolazione, tanto che il sequestro fu revocato dopo meno di un anno (la circolare che ne diede notizia è del 16 maggio 2005). In questo caso, la Motorizzazione intervenne correttamente: dispose che si poteva tornare a revisionare i Crosser, ma controllando che avessero una dichiarazione con cui la Malaguti attestava di aver modificato il serbatoio di ciascun singolo esemplare. Ecco perché scrivo che non dovrebbe essere più in giro alcun Crosser difettoso.

P.S.: oltre alla necessità di mettere alle strette i costruttori, la vicenda indica pure i rischi che corrono i tanti che "smanettano" artigianalmente per truccare i loro motorini. Se ha sbagliato un costruttore, provocando un pericolo così grave, figuriamoci uno smanettone.

  • Carlo Larosa |

    Hai risolto? riscontro il tuo stesso problema

  • rosario spitalieri |

    io ho un malaguti crosser come posso fare x revisionarlo ? grazie
    [risponde Maurizio Caprino] Data la chiusura dell’azienda costruttrice, che io sappia l’unico modo per capire come risolvere il problema (cosa che il costruttore per legge è tenuto a fare) è rivolgersi all’officina centrale che si trova nell’ex-stabilimento:
    via Emilia, 498
    40068 San Lazzaro di Savena
    Bologna
    tel.: 051 6224890
    mail: officina@malaguti.com
    .

  Post Precedente
Post Successivo