Sicurezza batte crisi economica (per ora): la Camera rimette i soldi delle multe nella manutenzione stradale

Onestamente, non ci avrei scommesso un soldo bucato: in tempi di crisi e con la recentissima manovra del Governo che strangola soprattutto i Comuni, pensare che le regole rigide votate dalla Camera un anno fa nel complesso iter del Ddl 1720 per garantire che i proventi delle multe andassero al miglioramento della sicurezza delle strade sarebbero andate in porto era velleitario. Tanto più che Il mese scorso il Senato ha licenziato il Ddl 1720 (che modifica mezzo Codice della strada) rendendo i vincoli molto più blandi. Invece, l'8 giugno la commissione Trasporti della Camera li ha sostanzialmente ripristinati e ora c'è chi giura che il Ddl resterà così fino alla sua approvazione definitiva, che dovrebbe avvenire in luglio al Senato (ma, con la manovra economica "lacrime e sangue" in corso di discussione parlamentare, non si può avere certezza di nulla).

Aspettando di vedere la fine, vi allego il "riassunto delle puntate precedenti" come risulta dalla relazione fatta la settimana scorsa in commissione Ambiente dal relatore, Vincenzo Tortoli (Scarica Modifiche Camera seconda lettura 208 Informazioni parlamentari – Camera dei Deputati); la parte che ne parla è evidenziata in neretto.

P.S.: quanto sia necessario investire in sicurezza anche per evitare costi sociali ce lo ricordano due tragedie avvenute ieri mattina presto sulla SS 16 intorno a Bari. Un tir ha saltato la carreggiata di poco (se ci fosse stato un guard-rail all'altezza sarebbe probabilmente rimasto nel suo senso di marcia) travolgendo una Bmw di un turco residente in Francia che tornava a casa per le vacanze e ora è grave in ospedale. Più o meno alla stessa ora, un motociclista è stato scaraventato da una Daewoo Matiz (guidata da una povera donna che non lo aveva visto) contro il guard-rail, una cui lama – pare tagliente – lo ha ferito a morte; lame così taglienti non dovrebbero esistere (così come retrovisori esigui come quello della Matiz e di altri modelli anche più grandi e blasonati, che hanno angoli ciechi molto ampi, per colpa dei quali è facile non vedere moto che sopraggiungono).