Che i consumi dichiarati dalle case automobilistiche siano troppo bassi da poter essere ottenuti su strada durante la guida normale lo sanno quasi tutti: negli ultimi anni le denunce si sono sprecate e i giornali tornano non di rado sull'argomento, perché ormai è ritenuto fra quelli che "fanno cassetta" fra i lettori. Per questo, stupisce che qualche altro giornale riporti tranquillamente i dati dichiarati (che – per chi ancora non lo sapesse – non sono falsi, ma semplicimente si riferiscono al ciclo di omologazione, che è irrealistico perché prevede poche accelerazioni e molto blande). In uno di questi giornali si è imbattuto Paoblog, che non ha mancato di esprimere le sue perplessità (http://paoblog.wordpress.com/2010/05/17/consumi-delle-auto-numeri/). Che io condivido: non è un giornale qualunque, ma una rivista specializzata, sintomaticamente chiamata "Auto". Insomma, da esperti del settore non ce lo si aspetterebbe. Salvo non ipotizzare il solito articolo che non sta lì a sottilizzare tanto, per non contrariare il costruttore (soprattutto in tempi in cui la pubblicità cala).
Ovviamente nessuno di noi può sapere come sia andata realmente. In questo come in tanti altri casi che ciascun lettore attento può trovare da sé. Ma non sarebbe male se, finita la buriana della legge-bavaglio sulle intercettazioni, noi giornalisti ci concentrassimo a scrivere in modo più accurato e a denunciare tutti gli altri bavagli quotidiani imposti un po' a tutta la categoria da pubblicità e altri interessi (e dalle ristrettezze economiche). Perché il giornalismo non è solo cronaca giudiziaria. E deve'essere fatto come una cosa seria. Altrimenti prima o poi morirà.