Che dire dell'accusa di corruzione per il comandante della Polizia municipale delle Terre Verdiane (unione di 10 Comuni) nell'ambito della nota e ramificata inchiesta della Procura di Milano sui T-Red? Non sapendo quali siano gli elementi in mano al pm Alfredo Robledo su eventuali giri di soldi o altre utilità, possiamo solo parlare di quello per il quale le mazzette sarebbero girate: stando alle cronache dei giornali, sarebbe l'aver lasciato la scelta degli incroci da mettere sotto il controllo del T-Red al privato che noleggiava gli apparecchi. Esattamente come si vedeva in tanti altri contratti fra Comuni e noleggiatori.
Dunque, il problema è sempre il solito: la trasparenza delle scelte. Anche il rimedio è sempre quello che ho suggerito due settimane fa(http://mauriziocaprino.blog.ilsole24ore.com/2010/04/i-soldi-delle-multe-non-bastano-e-i-sindaci-protestano-e-se-ci-facessero-vedere-le-carte.html): rendere pubbliche le statistiche sugli incidenti, cosa che peraltro serve anche a far dare una regolata a chi percorre le strade che risultano più pericolose.
Ma il caso delle Terre Verdiane è tra quelli che colpiscono di più: quella è una zona "ad alta tensione". Non solo perché proprio lì c'è stata una delle aggregazioni più importanti tra i multati, che si sono organizzati in comitati. Ma anche perché arrivò una controreazione dei Comuni, che segnalarono addirittura al Consiglio superiore della magistratura il comportamento di alcuni giudici di pace troppo accomodanti con i trasgressori.