Il Ddl sicurezza resta nel pantano e sui soldi al Tutor sarà battaglia

Piano piano e zitti zitti, i senatori della commissione Lavori pubblici vanno avanti con l’esame del Ddl sicurezza stradale. E non tutto va liscio, tanto che confermo che andrà già bene se finiranno a primavera (anche perché ci sarà la pausa elettorale, altro che i tempi rapidi annunciati l’estate scorsa!): ieri, per esempio, ci sono stati contrasti tra commissione e Governo su una modifica all’articolo 10 del Codice della strada, quello che riguarda i trasporti eccezionali. Se un tema che ai più sembra di nicchia causa attriti e ritarda l’iter del Ddl, capite bene che saranno scintille quando si parlerà di destinazione dei proventi delle multe, argomento politicamente sempre caldo. La battaglia sarà tra chi difende l’assetto uscito l’estate scorsa dal passaggio del Ddl alla Camera (obblighi più precisi per i Comuni, monitoraggio in tempo reale sulla loro applicazione e sanzioni per chi non li rispetta) e chi vorrebbe sostanzialmente lasciare la situazione attuale, nella quale le multe non potrebbero essere usate per ripianare i bilanci comunali ma molte giunte lo fanno lo stesso perché non c’è sanzione. E sullo sfondo c’è un ulteriore emendamento che vorrebbe destinare buona parte dei proventi delle multe per eccesso di velocità all’installazione di Tutor praticamente dappertutto.

Una prospettiva che allarma le imprese di costruzione e manutenzione strade, perché distoglierebbe risorse per le loro attività giusto adesso che forse si riuscirà a tenere sotto controllo i Comuni. Lo si è percepito chiaramente alla conferenza stampa delle associazioni di categoria tenutasi l’altro ieri a Roma (Scarica Assosegnaletica al Governo, fondi certi alla manutenzione delle strade Scarica Assosegnaletica cartella stampa). Tra le argomentazioni prevalenti, non c’è solo il fatto che in Italia per tenere a posto le strade si spende già molto meno del dovuto: si è ricordato pure che il Tutor funziona bene in certi tratti autostradali, mentre rischia di fare flop dove ci sono tante uscite vicine (basta uscire per sottrarsi al controllo della velocità media, salvo effettuare le misurazioni su tratti tanto corti che a qual punto va bene pure un Autovelox, che peraltro costa molto meno) e non si può installare nei tratti (soprattutto in montagna) dove i limiti di velocità cambiano in continuazione (salvo omogeneizzarli, com’è stato fatto su Serravalle-Genova e Tangenziale di Napoli).