A 150 all’ora si arriva prima? Non è detto. Anzi…

Nel dibattito sui 150 all'ora in autostrada molti danno per scontato che andando più forte si arrivi prima. L'ho sentito dire sia da chi è contro sia da chi è a favore dell'innalzamento del limite di velocità. Ma siamo proprio sicuri che sia così?

Vi faccio notare che proprio in questi giorni Autostrade per l'Italia ha in corso una campagna pubblicitaria (http://www.autostrade.it/notizie-autostrade/piu-tempo.html) in cui vanta una netta diminuzione (45%) delle ore di ingorgo sulla propria rete rispetto al 2006. Non mi sembra casuale che proprio il 2006 sia stato l'ultimo anno in cui si poteva correre in sostanziale libertà (il primo Tutor su un tratto lungo entrò in funzione a settembre , da Pescara a Foggia). Personalmente, avevo previsto che il Tutor avrebbe fatto fluire il traffico in modo più regolare, diminuendo (almeno in pianura) il classico andamento a strappi delle nostre autostrade, dovuto proprio alle velocità di fatto libere. Inoltre, la diminuzione degli incidenti venuta grazie al Tutor ha ovviamente fatto calare anche le code dovute ai sinistri stessi. Così ne avevo concluso che il Tutor non aveva poi fatto allungare così tanto i tempi di percorrenza e, anzi, in qualche caso li aveva tagliati. Per averne conferma, oltre un anno fa avevo chiesto ad Autostrade per l'Italia proprio le statistiche sugli ingorghi. Mi risposero che non sarebbe stato corretto usarle per dimostrare la validità del Tutor, perché nel frattempo erano successe altre cose che avevano fatto diminuire le code: dal calo del traffico dovuto alla crisi al completamento dei lavori in zone nevralgiche (penso al nodo di Bologna). E infatti anche nella pubblicità noterete che non fanno diretto riferimento al Tutor come causa dello snellimento del traffico.

Tutto questo, comunque, non vuol dire nemmeno che alzare il limite a 150 faccia ritornare automaticamente a crescere il tempo perso in code. Infatti, l'andamento a strappi che c'era prima era spesso dovuto al fatto che la gente non si accontentava dei 150 (che poi, tra tolleranza del tachimetro e tolleranza legale corrispondono ad avere la lancetta sui 170 o quasi) e quindi spingeva finché ce n'era, tallonando forsennatamente qualunque oggetto gli si muovesse davanti sulla propria corsia. Col Tutor credo che avrebbe comunque un comportamento meno aggressivo, quindi comunque meno strappi e incidenti rispetto all'epoca "libera", quindi comunque meno code. Ovviamente tutto questo andrebbe dimostrato coi fatti. Ed è anche per questo che sarei favorevole a sperimentare i 150, come vi ho scritto tre giorni fa.

  • Paoblog |

    Dal mio punto di vista il Tutor dovrebbe essere installato sull’intera rete autostradale e sulle tangenziali dove, checchè ne dicano i fautori della velocità, sono molti i momenti in cui si viaggia a velocità autostradali. Vero ci sono hli ingorghi chilometrici in certe fasce d’orario, ma il resto del giorno è anarchia pura.
    °°°
    Tornando alle parole di Caprino, che condivido, siamo purtroppo smentiti dalla realtà, infatti capita di leggere su un Blog che “…io, dove c’è il tutor, raggiungo spesso i 180 kmh. ben sapendo che se poi rallento la multa non la prenderò… Ed infatti non ho mai preso multe in autostrada.”
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    E si legge pure di peggio…
    [Risponde Maurizio Caprino] Il Tutor non si può mettere ovunque: ci sono tratti (soprattutto di montagna) dove i limiti cambiano di curva in curva e quindi non si possono fare multe sulla velocità media (salvo rifare i limiti, come in alcuni casi si è fatto). Ci sono poi casi (per esempio, tanti svincoli vicini come avviene appunto sulle tangenziali) in cui molti possono sfuggire al Tutor uscendo prima che finisca la sezione cronometrata o entrando dopo l’inizio; cosï l’Autovelox è efficace quasi allo stesso modo e costa molto meno.

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