La CO2, le utilitarie e le tasse

Oggi gli Amici della Terra hanno diffuso i dati sulle emissioni di CO2 delle auto vendute in Europa nel 2008 (Scarica Emissioni di CO2 dalle auto Transport Environment stila la classifica dei costruttori – Un comunicato congiunto di Legambiente e Amici della Terra). Per elaborarli ci vuole tempo, perché occorre moltiplicare le emissioni (teoriche, perché misurate nel ciclo di omologazione, che è poco realistico però almeno è uguale per tutti) di un certo modello per ciascun esemplare in cui è stato venduto. Comunque, la Fiat resta in testa, seguita da Peugeot-Citroen e altri produttori generalisti. Nessuna sorpresa: per loro è più facile ben figurare, perché vendono in prevalenza modelli piccoli, che quindi consumano ed emettono poco. Le differenze tra un costruttore e l'altro, in questa fascia, potrebbero essere dovuto non solo – come generalmente si scrive – alla bravura "ecologica" del costruttore, ma anche alla sua scarsa capacità di marketing (vende meno modelli medi e grossi – che sono di solito più remunerativi – rispetto alla diretta concorrenza).

Rispetto al 2007 i miglioramenti più cospicui li fanno BMW e Mazda, prima penalizzate da vendite su segmenti alti e ora in recupero perché i tedeschi si stanno impegnando più di tutti ad alleggerire le loro auto grandi e i giapponesi hanno tirato fuori la Mazda2, un'utilitaria leggera e finalmente di successo.

A livello di Paesi, la Francia balza al secondo posto, dietro il Portogallo. Questo mi pare il dato più importante, perché strettamente collegabile alla nuova tassazione delle auto con premi e penalità basati sulla CO2, che ha debuttato proprio nel 2008. A conferma che lo strumento più efficace per tagliare le emissioni è quello fiscale, ovviamente a patto che premi e penalità non siano risibili.