Il “sistema napoletano” e gli appalti stradali

Come tutti, sto seguendo la bufera degli appalti al Comune di Napoli. E sto confrontando i particolari che emergono con quello che sento e percepisco dai non pochi protagonisti del settore stradale con cui ho a che fare: tecnici delle istituzioni, imprenditori non grandi e – ogni tanto – qualche politico. La sensazione è quella di una perfetta coincidenza: quel "sistema napoletano" ora sulla graticola ha un tipo di amicalità nei rapporti personali e metodi di ricerca e assegnazione dell’appalto assolutamente analoghi a quelli che conosco. Non so proprio se alla fine saranno ritenuti reato dai giudici e onestamente non vedo una soluzione praticabile, perché sono dinamiche che rientrano nella natura umana. Ma resta il fatto che quando sento imprenditori parlare di appalti non si prescinde dal nominare questa o quell’altra impresa in cui avrebbe interessi questo o quel politico o funzionario pubblico. Questo poi si traduce in contenzioso davanti al Tar e ritardi nelle opere. Anche per cambiare qualche chilometro di guard-rail, mentre nel frattempo chi circola rischia di morire.