Via la patente agli spacciatori, tanto poi ci pensa la Ue…

Anche oggi si è parlato di revoca a vita per la patente. L’ha proposta per chi spaccia droga il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, incontrando il sindaco di Milano, Letizia Moratti, da sempre molto attiva sul fronte antidroga (è noto il suo rapporto "storico" con San Patrignano). Ma anche in questo caso vale quello che ho appena denunciato nel post precedente: non esiste un archivio europeo degli interdetti alla guida, per cui chi subisce la revoca in Italia può prendere un’altra patente in un altro Stato Ue, stabilendovi una residenza di comodo (cosa volete che sia per uno spacciatore?). E in ogni Paese Ue le patenti rilasciate dagli altri Stati membri sono sacre, in nome della liberta di circolazione. Principio sacrosanto, ma che richiederebbe un’efficace vigilanza fatta con archivi comuni. E invece…

  • mario |

    a proposito di svizzeri, ma è vero (o se vero, è possibile) che il pulmann dei tifosi gobbi era guidato da un giovincello di 81 anni?
    [risponde Maurizio Caprino] Le cronache dicono questo e io non ho elementi di prima mano per smentirlo. Posso solo dire che – almeno in teoria – un autista italiano non avrebbe più potuto lavorare a quell’età: l’articolo 115, comma 2, lettera b del Codice della strada consente di guidare autobus solo fino ai 60 anni, che possono diventare 65 solo se anno per anno ci si sottopone a visita medica conseguendo un attestato specifico.

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