Il pacchetto sicurezza è più serio del previsto. Ora attenti al Parlamento

E’ andata meglio del previsto. Se il testo definitivo del decreto legge sul pacchetto sicurezza rimarrà quello che è circolato ieri sera, gli inasprimenti su alcol e droga hanno più senso rispetto alla versione iniziale che avevo tanto criticato una settimana fa. Ma occorrerà vedere la versione ufficiale, anche per capire se – come spesso succede in questi casi – le novità sono scritte in modo da creare problemi di interpretazione e di coordinamento con il resto della normativa (ci sono già decine di esperti in allerta, v’informeremo, qui o sul giornale). E poi, siamo sicuri che il decreto passi indenne tra gli emendamenti che tradizionalmente arrivano a pioggia durante il dibattito parlamentare per la sua conversione in legge? Storicamente, sulle materie stradali anche le maggioranze parlamentari più coese (o meno fragili) non hanno resistito alle pressioni delle lobby ("buone" o "cattive"), anche perché ci sono normative frammentate e non emergono chiari indirizzi politici.

Per ora il decreto è più serio del previsto perché non si limita al solito giochetto di aumentare le pene senza però superare il limite oltre il quale si va davvero in galera (quello dei due anni, sotto il quale gli incensurati hanno diritto alla condizionale). Almeno in un caso: quello dell’omicidio colposo commesso durante la guida sotto l’effetto di alcol (oltre il triplo del tasso alcolemico consentito) o droghe. L’unico dubbio che viene è che nel caso di lesioni personali gravissime non si supera la soglia della condizionale e questa è una distinzione non del tutto accettabile: non di rado negli incidenti stradali la differenza tra un morto e un ferito gravissimo non la fa il comportamento di chi causa il sinistro, ma quello della vittima stessa (per esempio, se non allaccia la cintura),  ma mi rendo conto che occorre comunque tracciare un confine e non si può sottilizzare troppo.

Negli altri casi, l’aumento delle pene resta poco più che coreografico (si resta sotto i due anni, anche se bisogna considerare che si aggiungono anche le tradizionali sospensioni della patente, decurtazioni di punti e ammende pecuniarie pesanti), ma per le violazioni più gravi vengono introdotte anche la revoca della patente e la confisca del veicolo, che sono delle belle sberle (soprattutto la seconda). Anche se le cronache recenti continuano a dare notizia di casi di persone trovate positive all’alcol che avevano perso la patente e guidavano lo stesso.

Le stesse sanzioni sono ora previste per chi rifiuta di sottoporsi ai test. Quindi si conferma che viene abolita la depenalizzazione introdotta l’agosto scorso con buoni risultati (si veda "Il Sole-24 Ore del Lunedì" del 12 maggio), ma confisca e revoca credo avranno perlomeno lo stesso essetto delle sanzioni non penali che vanno a sostituire, garantendo una deterrenza che la semplice pena detentiva lieve non ha, perché dà diritto alla condizionale.

  • paolo |

    trovo assurdo che la polizia sia esentata al rispetto della legge sulle cinture di sicurezza; putroppo lo sono anche le scuole guida (?!?), le ambulanze, le donne in cinta (?), i bassi, i troppo alti etc..negli altri paesi la cintura si porta E BASTA – questa modalità di legiferare ci ha portato all’anarchia di cui siamo tutti consapevoli e testimoni – é ora si semplificare che essenzialmente vuol dire ELIMINARE tutte le eccezioni – é la nostra mentalità borbonica che DEVE essere cambiata – spero che il ministro della semplificazione ne tenga conto – tagliare, tagliare e tagliare !!
    [risponde Maurizio Caprino] Attenzione: stiamo parlando di esenzioni per casi specifici, non indiscriminatamente per intere categorie. Secondo l’articolo 172 del Codice della strada,le forze di polizia sono esentate solo per emergenze e le donne incinte solo se hanno un certificato che dimostra che nel loro caso la cintura è controindicata. Per chi è troppo basso, dipende: se il veicolo ha le cinture regolabili in altezza nulla osta alle cinture, altrimenti il nastro passa sul collo anziché sulla spalla e si rischia direttamente di essere decapitati in caso d’incidente. Mi sembrano tutte esenzioni di buonsenso, sarebbe insensato non averle. Il problema è che nell’applicazione pratica vengono ampiamente dilatate. A partire da quella che riguarda proprio chi dovrebbe controllare…

  • Francesco Falco |

    È notizia di oggi la morte di due carabinieri in un frontale con un’altra autovettura (anche li morta una persona e gravemente ferita l’altra). Al di la delle considerazioni generali che si fanno in tutti i casi di incidenti gravissimi come questo, mi sono sempre chiesto perchè in Italia le forze dell’ordine sono esentate dal porto della cintura. Vivendo in Belgio (ma ho esperienza anche della Francia e del Regno Unito) posso garantire che i poliziotti sono i primi a “dare il buon esempio” mettendosi la cintura, anche perchè non credo proprio che ostacoli le loro funzioni. Forse poi non bisogna meravigliarsi se le popolazione non la vuole mettere, visto che l’esempio che riceve non è dei migliori. Servirebbe una azione di pressione sul ministero dell’ interno per cercare di fare cambiare questa mentalità.
    [risponde Maurizio Caprino] Il problema è ancora peggiore: non è vero che le forze dell’ordine siano esentate dall’obbligo di portare la cintura, lo sono solo in caso di emergenza. Lo dice il Codice della strada e lo ha ribadito il ministero dell’Interno con almeno un paio di circolari. Però poi chi multa i trasgressori in questo caso? I cittadini? Ecco perché in tutta la mia vita avrò visto solo una decina o poco più di uomini in divisa indossare la cintura.
    Comunque, nell’incidente di stanotte al Mugello, secondo le ultime notizie non si sarebbe trattato di un frontale: l’auto dei Carabinieri sarebbe finita di traverso e forse sarebbe stata urtata pressoché da fermo, situazione in cui le cinture poco possono.

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