L’incidente di Fiumicino: la strage delle persone normali

Qualche giornalista ha anche detto che era stata coinvolta una Suv. Ma stavolta nelle cronache hanno prevalso la pietà per le giovani e innocenti vittime e le descrizioni di una strada di campagna dritta rimasta veloce anche dopo essere diventata improvvisamente trafficata per la costruzione di case e centri commerciali senza creare una nuova e più sicura viabilità. Meno male: almeno stavolta si è evitato di fare disinformazione.

Infatti, le vetture coinvolte appartengono tutte a modelli da persone normali. Anche quella che qualcuno a definito Suv è solo un pick-up Mitsubishi, veicolo nato per il carico e il fuoristrada che arriva a malapena a 150 all’ora dopo un lungo lancio. C’era anche una Fiat "Seicento", uno dei modelli che ai crash-test EuroNcap si comporta peggio in assoluto. Comunque auto da gente normale, per un incidente avvenuto all’ora di punta di un giorno normale: niente bolidi, niente sabato sera.

Dove voglio arrivare notando questo? Voglio confermare quello che ho scritto altre volte: basta anche un’auto normale per fare una strage dovuta alla velocità, perché se c’è un rettilineo abbastanza lungo chiunque può lanciarsi anche senza avere un gran motore. Quindi, i limiti di potenza che saranno imposti dal 1° luglio ai neopatentati non saranno tanto efficaci.

Non solo. Probabilmente quella strada si trova in centro abitato, per cui non si può sottoporre a controllo della velocità con apparecchi automatici non presidiati da agenti (la legge lo vieta). Molti sono contrari a questo tipo di controlli ed è innegabile che molti Comuni abbiano approfittato di essi per fare cassa. Ma l’incidente di Fiumicino c’insegna che nemmeno sotto questo profilo si puù generalizzare.