Le incompiute di Prodi: tuning e guida a 16 anni

Ora che il Governo resta in carica solo per l’ordinaria amministrazione, il quadro dei provvedimenti in itinere che resteranno incompiuti si sta chiarendo. In materia di sicurezza stradale, c’è il disegno di legge (Ddl) di modifica del Codice della strada, presentato a marzo 2007 dal Governo e discusso per mesi alla Camera e al Senato.

La discussione era tanto farraginosa che ai primi di agosto (probabilmente anche per motivi di impatto mediatico) si decise di stralciare le norme più d’effetto (e sulle quali si era già trovato un primo accordo in sede di discussione parlamentare del Ddl) e inserirle in un decreto legge immediatamente operativo, il decreto Bianchi (Dl 117/07): praticamente quelle su velocità, alcol e droga. Il resto era stato rinviato al Ddl, confidando comunque in un’approvazione rapida. Che non è avvenuta, anche perché fino all’ultimo si è continuato a modificare il testo.
Tra le parti più tormentate, la possibilità di iniziare a 16 anni le esercitazioni alla guida di autovetture (prima stralciata e poi ripristinata), la liberalizzazione del tuning (palleggiata tra questo Ddl e quello “Bersani” sulle liberalizzazioni in generale, sempre alla ricerca di una formulazione che conciliasse la libertà di elaborazione delle auto e la necessità di evitare quelle modifiche – anche apparentemente insignificanti – che vanno a scapito della sicurezza) e l’abolizione del divieto di vendere alcolici nelle discoteche dopo le due di notte (introdotta dal decreto Bianchi).
Con la caduta del Governo, di tutto questo probabilmente non si parlerà più. Occorrerà poi vedere se i prossimi governanti e parlamentari prenderanno spunto dal Ddl ormai destinato agli archivi per presentarne e discuterne uno nuovo, uguale o simile. Ma questo non può saperlo ancora nessuno. Nemmeno i lobbysti che su queste cose lavorano. E che non potranno tornare a lavorarci prima della tarda primavera, quando la prossima legislatura dovrebbe entrare a regime.