Le classifiche cambiano, ma Romea e Pontina sono sempre le più a rischio

Oggi l’Aci ha divulgato la classifica aggiornata delle strade più pericolose d’Italia. Rispetto all’anno scorso c’è qualche cambiamento. Ma nemmeno tanto rilevante, tenendo conto che sono cambiati i criteri per quantificare la pericolosità: ora sono più attendibili, perché al numero di incidenti per chilometro si è aggiunto anche quello dei morti e sono state scartate le strade lunghe meno di 100 chilometri (su tratti brevi, un sinistro in più o in meno bastano per far sbalzare gli indici).
Dunque, la Romea (che segue la costa adriatica da Venezia a Ravenna) e la Pontina (da Roma verso Latina e l’Agro Pontino) restano le strade peggiori.

Da segnalare l’ingresso in classifica della veloce superstrada 36 che va da Milano a Lecco alla sponda orientale del Lago di Como, che negli ultimi anni si è ridotta tanto male che l’Anas non ha trovato nulla di meglio che abbassare il limite da 110 a 90 sul tratto lacustre (guardate anche il post che scrissi su questa stessa sezione de blog qualche mese fa, in occasione dell’incidente nel mega-tunnel sotterraneo di Lecco). Entra anche la Silana-Crotonese, che – per essere una strada prevalentemente di montagna – ricordo (non ci vado da un bel po’) come larga sia per carreggiata sia per raggio delle curve, ma pericolosa per accessi e incroci a raso.
Infine, esce dalle 10 strade più pericolose la Domiziana che è un po’ il proseguimento della Pontina verso Napoli.