Il guidatore non era drogato. Ma coi farmaci era come se lo fosse

Il Tg5 di ieri sera ha riportato un caso di “vittoria della giustizia” sui “soprusi della burocrazia”. Mi sembra il solito caso di notizia data senza riflettere, che m’intristisce per come si sta riducendo la mia professione e – soprattutto – per il ghetto nel quale ci stiamo cacciando noi pochi che ancora cerchiamo di capire le notizie prima di darle.La storia di ieri è questa: un automobilista ligure ha riavuto la patente che gli era stata sospesa perché un test antidroga effettuato dopo un tamponamento aveva dato esito positivo. Il suo avvocato è riuscito a dimostrare che il risultato del test era dovuto agli effetti non ancora smaltiti di un’anestesia praticatagli poco prima da un dentista e ha tenuto a dire che in realtà il suo cliente “si sentiva lucido”. Non conosco direttamente i fatti e mi rendo conto che la guida sotto l’effetto di stupefacenti è un reato (quindi ha i profili soggettivi complessi tipici del diritto penale), ma bisognerebbe andarci piano con certe affermazioni in tv.

Infatti, il Codice della strada non punisce i tossicodipendenti perché fanno cose brutte, ma sanziona la presenza di certe sostanze nell’organismo dei conducenti perché esse rendono meno pronti i riflessi o comunque incidono negativamente sulle capacità di guida. Queste sostanze possono essere assunte o volontariamente drogandosi o involontariamente, magari anche prendendo un farmaco che le contiene. Ma il loro effetto sulla guida resta lo stesso e quindi si dovrebbe lo stesso evitare di condurre veicoli.

E qui arriviamo al problema: occorrerebbe innanzitutto che la gente che si cura sappia che cosa c’è dentro i farmaci che prende. Basterebbe qualche frase sul fogliettino delle avvertenze e modalità d’uso.

  • paolo |

    X maurizio, in effetti hai ragione, sono stato dal dentista quest’anno piu’ volte, mi ha fatto molte anestesie e non mi ha mai detto: non guidare. Tra l’altro il mio dentista esercita in una piccola frazione dove è ovvio che quasi tutti quelli che vengono dalla citta’ vicina sono in auto. Pero’ siamo alle solite, l’importante è fermare quelli che escono da discoteche e locali lap dance.

  • paolo.manfredini-1900@poste.it |

    Ieri sera ho ascoltato con attenzione il tg 5 e mi pare che abbiano detto che il giorno prima era andato dal dentista, e il giorno dopo erano presenti nelle analisi tracce di droga, pero’ non penso che l’anestesia possa fare danni ai riflessi il giorno dopo. Quindi il conducente se è vero quello che è stato detto, non era ne’ drogato , ne con riflessi deboli. Pero’ bisogna stare attenti alle notizie, se era uno di 20 anni uscito da una disco alle 3 di notte, allora era colpevole comunque, punto e basta.

    [risponde Maurizio Caprino] Quali fossero i riflessi di quel conducente in quel momento nessuno ce lo può più dire. Il problema è un altro: avete mai visto un medico che fa un’anestesia e raccomanda al paziente di non guidare? Il caso di Aldo, esposto nel commento precedente, è assolutamente chiaro e non è affatto isolato. Perché a tutto si pensa tranne che all’effetto dei farmaci sulla guida, questa è la verità. Anni fa avevo visto una prima iniziativa di sensibilizzazione, ma non si può dire che abbia avuto successo, visto che dell’argomento non si parla in giro.

  • aldo |

    Dopo l’estrazione di un dente del giudizio, con tripla anestesia perche’ non voleva smettere ne’ di fare un gran male ne’ di restare attaccato, ho tamponato anch’io la macchina che mi precedeva. Ho visto la sua frenata, e ho frenato, ma chissa’ come, ci ho messo il doppio del previsto a fermarmi. Davanti a una scuola elementare all’ora di uscita. Non e’ successo niente di grave e la polizia non e’ stata necessaria, ma me la sono presa con me da solo. La prossima volta torno in autobus.

    [risponde Maurizio Caprino] Bravissimo!!!

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