Per esperienza, il sospetto ce l’avevo. Ma, essendo spesso inchiodato alla scrivania, non ho potuto verificarlo. Quindi, onore al merito per Altroconsumo, che ha scoperto che i benzacartelloni – apparsi dall’estate scorsa sulle autostrade presso le grandi città per segnalare i prezzi dei combustibili nelle aree di servizio più vicine – sono inaffidabili. Il sospetto ce lo avevo perché già da anni avevo appurato che le sanzioni per chi espone a bordo strada prezzi diversi da quelli che pratica in realtà rischia sanzioni talmente basse che nessuno gliele applica. Questo era uno dei motivi che mi inducevano allo scetticismo verso i benzacartelloni, installati in ottemperanza al decreto Bersani del febbraio scorso sulle liberalizzazioni. Ad agosto, in questa stessa sezione del blog, vi avevo segnalato che oltretutto – per come erano stati concepiti graficamente – i benzacartelloni rischiano anche di creare distrazione, perché hanno alcuni elementi superflui che non ne rendono immediata la leggibilità. Ora mi chiedo che cosa si aspetti a spegnerli. Almeno fino a quando non ci saranno sanzioni per chi li rende inaffidabili.
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