Sul Sole-24 Ore di oggi trovate le statistiche più aggiornate sul funzionamento del Tutor, il sistema installato finora su 450 chilometri di autostrade e in grado di rilevare anche le velocità medie. Ne emerge che fino al 14 aprile scorso il tratto con la media più alta di infrazioni accertate per ogni ora di funzionamento del sistema è la discesona finale dell’A26 verso il mare, dal passo del Turchino a Genova-Voltri. Non a caso, sembra di capire: qui, proprio a causa della pendenza della discesa e della presenza di curvoni ciechi e gallerie) c’è un limite di velocità di 100 all’ora, che molti considerano innaturale su un’autostrada.
Sul giornale vedete anche le positive statistiche su incidenti, morti, feriti e infrazioni.
Il limite a 100 all’ora dell’A26 in Svizzera sarebbe normale: lì le gallerie autostradali sono più sicure delle nostre eppure hanno anch’esse il limite a 100. Tutte: anche quelle dove non c’è pendenza.
In Francia sarebbe meno normale: da due anni hanno moltiplicato i controlli automatici di velocità, guadagnandosi il primato nella corsa europea al dimezzamento dei morti per incidente stradale posto come obiettivo dalla Ue nel periodo 2000-2010. Il nuovo sistema di vigilanza ha fatto precipitare il numero di infrazioni e ci si pone il problema di alzare i limiti di velocità più bassi, che notoriamente sono fissati per dare un minimo di quella deterrenza che invece solo i controlli possono assicurare in pieno.
Anche in Italia, su quella discesa dell’A26 stiamo arrivando rapidamente a una situazione del genere: è vero che resta il tratto dove il Tutor accerta più infrazioni, ma nelle statistiche aggiornate al 14 aprile il numero era precipitato a 14,8 violazioni ogni ora, contro le 26,1 dei dati al 30 gennaio. Se incidenti e morti diminuiranno di pari passo (ed è ancora presto per dirlo), l’ipotesi di alzare il limite almeno a 110 non pare azzardata.
Quanto alle statistiche già positive che trovate sul giornale di oggi, si conferma che i controlli automatici -appena i guidatori sanno che ci sono e funzionano- fanno diminuire incidenti, morti e feriti. E anche le infrazioni, con buona pace di chi pensa che servano solo a spillare soldi ai cittadini-utenti della strada. Ho solo una riserva: mi piacerebbe vedere alla lunga i dati su morti e incidenti nel tratto foggiano dell’A14. Qui notoriamente si esce di strada anche per colpo di sonno: capita a chi viene dal Nord e, dopo tante ore di guida stressata in mezzo a traffico e curve, si trova davanti lunghi rettilinei semideserti. Se alla lunga gli incidenti dovessero diminuire sensibilmente anche qui (come sembra dai primi dati), verrebbero forse smentiti anche i molti che chiedono limiti di velocità più alti proprio per evitare di addormentarsi alla guida. Ma anche in questo caso varrebbe probabilmente la pena di provare ad alzare i limiti almeno un po’, rompendo il tabù mondiale dei 130 (Germania a parte, il nostro limite massimo in autostrada è già allineato ai Paesi più permissivi): sicuramente dove c’è il Tutor quasi tutti hanno finito di raggiungere e superare i 180 (come leggete sul Sole-24 Ore di oggi) e quindi ci dovrebbero essere meno turbative. Non so, forse alla lunga potrebbe funzionare… Voi che ne pensate?