I veri pericoli degli immigrati al volante

Ci risiamo: sui giornali c’è grande risalto per brutti episodi di cronaca che hanno per protagonisti gli extracomunitari e tra la gente ci sono rigurgiti d’intolleranza. Il più clamoroso riguarda proprio una tragedia della strada:è il rogo appiccato al campo nomadi dove abitava chi la settimana scorsa ha falciato alcuni ragazzi marchigiani guidando ubriaco. Quella strage avrebbe potuto compierla anche un italiano: non c’è alcuno studio che dimostri che noi prima di metterci alla guida beviamo meno degli altri. Piuttosto, quando arrivano in Italia persone che hanno imparato a guidare in Paesi meno sviluppati, i problemi sono altri.

Tanto per cominciare, c’è una difficoltà a imboccare autostrade e superstrade, che in molti Paesi (anche quelli che hanno un trattato di reciprocità con l’Italia,per cui i rispettivi cittadini possono guidare nell’altro Paese semplicemente convertendo la loro attuale patente, senza alcun esame) sono ancora inesistenti o assai poco diffuse. Alcuni clamorosi casi di contromano si spiegano così.
C’è poi il problema della segnaletica: spesso in Italia i cartelli non rispettano gli standard internazionali, perché le indicazioni aggiuntive (quelle dei pannelli integrativi sottostanti) non sono riportate con simboli, ma con parole italiane che non tutti capiscono (a volte risultano criptiche anche a noi italiani!). Da un paio d’anni, gli extracomunitari possono sostenere gli esami di guida anche in lingue diverse dall’italiano. Un segno di civiltà e integrazione, che però fa a pugni con larealtà della nostra segnaletica.

  • alberto gardina |

    Poche settimane fa una famigliola pakistana è stata sterminata da un autista italiano, che tamponando l’auto su cui gli sfortunati si trovavano ha provocato la morte di tre bimbi
    Non è dunque il colore della pelle che provoca le morti ma la condotta ed i comportamenti sbagliati o negligenti
    Certo se gli immigrati venissero a vivere in un paese ad alto tasso di legalità, quale purtroppo l’Italia non è , avremmo anche ragione a scandalizzarci di fronte al loro infrangere le regole
    Ma , ahinoi , non è che brilliamo per rigore e rispetto delle leggi
    Se è vero che contano gli esempi dobbiamo augurarci i nuovi arrivati prendano esempio da quelli che Montanelli definiva i “fessi”, cioè da quanti rispettano le regole : pagano le tasse ed il canone TV, si fermano al semaforo rosso e se hanno sbagliato mestamente riconoscono l’errore
    Certo occorrerebbe più attenzione nel convertire le patenti o meglio nel riconoscerne la convertibilità
    Ma occorrerebbe anche ripensare alla patente a punti: troppo facile riottenere i punti decurtati
    In fondo si tratta solo frequentare un corso a pagamento…..
    Tornando all’argomento del post, a volte gli stranieri conoscono male la nostra lingua e questo non facilita il loro compito di fonte a messaggi posti sui pannelli autostradali ad esempio
    Certo a questo proposito occorre anche dire che davvero i segnali sono troppi
    Nessuno si cura di censirli e di togliere quelli inutili
    Mi chiedo quanto si spenda per cartelli stradali di tale specie
    Intanto la settimana sulla sicurezza stradale è passata
    La prefettura di Milano ad esempio lamenta di fatto la mancanza di proposte da parte della consulta provinciale per la sicurezza stradale
    Sarà uno dei soliti tavoli dove c si trova , e si scambiano quattro chiacchiere non concludendo nulla poi sui bigliettini da visita scommetto qualcuno scriverà “ componenti il comitato provinciale per la sicurezza stradale
    Funziona così in Italia: ci si presenta sempre dicendo il lavoro che si svolge ma non si spiega mai
    come lo si fa
    Per la sicurezza stradale o per prevenire gli infortuni sul lavoro occorre solo percorrere un direzione: aumentare le ore lavoro degli addetti ai controlli
    Occorrerebbe partire da dallo stabilire dei coefficienti
    ore lavoro esterne svolte da tutti gli appartenenti ai servizi di polizia diviso ore lavoro totali
    Otterremo così un indicatore dal quale poi si potrebbe parametrare l’efficienza dell’organizzazione
    Troppi giovani negli uffici
    Ciò che conta anche questo caso non è cosa si fa ma come si svolge il compito assegnato
    Ma tutto sembra incredibilmente così difficile; anche costruire degli indicatori di efficienza così semplici
    Se così fosse ci srabe meno tempo per chiacchiere inutili e forse questo è cio che temono i venditori di parole e di speranze

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