Le stragi (silenziose) del sabato pomeriggio

Ci sono cifre che sembrano sin troppo facili da spiegare. Prendiamo quelle sulla mortalità stradale nei vari giorni della settimana: come abbiamo già scritto, durante il weekend c’è un picco, che tutti attribuiscono alle stragi del sabato sera. Probabilmente è vero, ma così si trascura un fenomeno pericoloso di cui non si parla quasi mai: le corse che i motociclisti più accaniti sono soliti fare di sabato pomeriggio. Frustrati dal traffico cittadino incontrato durante la settimana, infilano casco e tuta per lanciarsi su strade poco trafficate e con tante belle curve. Come per esempio la salita verso il Passo del Muraglione (tra Forlì e Firenze) e la litoranea salentina tra Otranto e Leuca. Chi decide di percorrerle per una tranquilla passeggiata si vede spuntare moto rombanti dappertutto. E sembrano sempre troppo pochi i motociclisti che adottano un comportamento ragionevole almeno quando la visibilità è scarsa e ci sono altri veicoli o pedoni.
Quel che è peggio è che è molto difficile fare qualcosa per contrastare gli sconsiderati: queste strade sono strette, quindi consentono pochi appostamenti. E fermare gruppi di moto lanciate è impresa spesso temeraria: ricordo ancora un povero carabiniere che stava per essere travolto presso Otranto mentre tentava di fermare un gruppo a un posto di blocco fatto assieme a un solo collega con una vecchia Punto. Alla lunga, il metodo di contrasto più efficace è nascondersi con telecamere, per vedere se si riesce a documentare l’esistenza di accordi per fare vere e proprie corse clandestine, per le quali il Codice della strada prevede sanzioni pesantissime (tra cui la confisca dei veicoli). Nei primi tre mesi del 2007, la Polizia stradale le ha fatte scattare per 116 volte, poco più del doppio rispetto ai 57 casi del corrispondente periodo del 2006. Insomma, qualcosa si fa. Ma le corse continuano ed è bene avvisare chi si trova a passare sulle strade a rischio il sabato pomeriggio.

  • elena |

    lunedì ho partecipato al funerale di un ragazzo di 24 anni: un colpo di sonno e un platano. Ho iniziato a pensare che domani potrebbe succedere a mio fratello…questa cosa mi fa impazzire. Da cittadina mi aspetto che il parlamento italiano faccia qualcosa. Purtroppo mi sono resa conto di recente che nei fatti non si è interessati a fare qualcosa: ora si vuole dare il foglio rosa ai 16enni (quando possono anche guidare le mini-auto) perchè facciano pratica. giusto in teoria. Pecccato che alle spalle manchi del tutto una cultura che renda le persone responsabili quando sono alla guida. In più le statistiche degli incidenti e gli studi psicosociali indicano che la fascia di età che coincide con l’inizio e la fine dell’adolescenza (dai 14 fino ai 25-30 anni) sia a rischio per l’incoscenza dovuta a immaturità. se i giovani devono fare esperienza che la facciano a 18 anni con il foglio rosa: che si fissi un numero minimo di ore di guida con istruttore. Trovo scandaloso dare un’auto in mano, seppure con un adulto presente, ad un sedicenne. la cosa grave è che già possono guidare quelle macchinette che vanno a 50 km/h…allora non capisco perchè per fare la stessa velocità con una macchina normale devo avere la patente. Non capisco perchè i locali debbano chiudere alle 6 di mattina (chiudere prima non risolve il problema però potrebbe aiutare…). Non capisco perchè si parli tanto e si faccia poco…la realtà è che non c’è severità. Per uno che fermano ubriaco, 50 la fanno franca. vi faccio un esempio: avete presente jesolo? quando decido di andarci, devo fare una strada sopra l’argine del fiume piave. ecco, mi capita spesso di chiedermi se tornerò a casa viva (infatti ora ci vado molto di rado). la gente si attacca al paraurti, ti fa fari (suona anche) e ti sorpassa in curva…poi i sindaci fanno propaganda che hanno ritirato un bel numero di patenti…però in tanti anni io non ho mai visto una sola pattuglia su quel tratto di strada dove negli anni sono morte molte persone e continuano a morire. ora l’italia ha molti problemi importanti: credo però che le stragi sulle strade siano molto più importanti di chi vincerà le prossime elezioni, del politico che si apparta con la prostituta, della seccessione…ci sarebbero molti altri esempi ancora. Sono schifata di vedere lo spreco di denaro pubblico: i nostri politici hanno auto blu e guardie del corpo in quantità non necessaria e poi si dice che non ci sono soldi per programmi di prevenzione seri e per monitorare il territorio….chi spreca, ruba e non paga le tasse crea un danno grave a tutti. Noi italiani ci dobbiamo vergognare perchè non siamo in grado (e a qualcuno proprio non interessa) di proteggere i giovani; i nostri fratelli, figli, amici….
    [risponde Maurizio Caprino] Che dire? Ogni anno 5-6mila famiglie si ritrovano un morto in casa per colpa degli incidenti stradali, ma non basta per scatenare una reazione collettiva. Probabilmente perché gli incidenti spesso sono visti come pura fatalità anche da chi ne subisce le conseguenze (cioè dai feriti e da parenti e amici dei morti). Forse è anche per questo che ora col Pacchetto Bianchi si vuol dare il foglio rosa a 16 anni con una leggerezza che può far piacere solo a chi ha da vendere auto (soprattutto utilitarie, visto che lo stesso Pacchetto vieterà ai neopatentati la guida di auto appena un po’ potenti). Si dice che i sedicenni possono già guidare in altri Stati ed è vero. Ma occorre precisare che negli Usa le statistiche sono preoccupanti (andate su http://www.asaps.it) e che in Francia l’adulto che deve accompagnare il ragazzo durante la guida non è il classico parente o amico che gli trasmette i propri difetti e ignoranza (come vorrebbe il Pacchetto e come da decenni succede anche col foglio rosa a 18 anni), ma deve essere una persona che ha seguito un apposito corso e ha l’obbligo di tenere un diario confrontandosi poi con gli istruttori. Insomma, se vogliamo copiare dall’estero, almeno facciamolo bene.

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