Segnalazione presa pari pari dai commenti a questo blog: “Un breve intervento per segnalare l’assurdità della chiusura del raccordo che unisce la Torino-Piacenza alla A1. L’altra sera, arrivato al casello, l’ho trovato sbarrato e senza NESSUNA indicazione di come fare per riunirmi alla A1. Ci ho messo 40 minuti!! Poi, al casello, il pedaggio non aveva lo sconto per il disservizio… Quando potremo vedere rispettati i legittimi diritti degli utenti delle sempre più onerose autostrade italiane?”.
Una descrizione perfetta per ricordare tutte le carenze del sistema italiano di informazione:
– la segnaletica è insufficiente e, c’è da scommetterci, questo verrà confermato anche da un’indagine di prossima presentazione;
– non bastano nemmeno gli attuali bollettini sul traffico.
Una direttiva ministeriale pronta da oltre un anno è ferma sul tavolo del titolare dei Trasporti, Alessandro Bianchi. Quanto ai bollettini, nuove disposizioni sono contenute tra le misure governative sulle liberalizzazioni, che però non toccano i punti deboli del sistema: raccolta ed elaborazione delle informazioni lente e incomplete, rete di trasmissione inadeguata, impossibilità di ascoltare notiziari più particolareggiati sulla zona in cui ci si trova. Il tutto nell’era dei satelliti, capaci di controllare tutto. Ma, per sfruttare al meglio le tecnologie, occorre investirvi con serietà e decisione e affidarne il funzionamento a soggetti slegati da blocchi di potere. Il che non corrisponde alla realtà italiana.