La vana caccia all’Isofix

Ogni anno sulle strade italiane muoiono cento bambini. Con questa frase-choc ieri l’Aci ha “lanciato” la settimana della sicurezza stradale, che comincia lunedì. Purtroppo il fatto che i genitori non sappiano o non vogliano trasportare i propri figli in condizioni di sicurezza è noto: tutti vediamo bimbi che viaggiano in braccio agli adulti come trent’anni fa, quando non si sapeva dei rischi che questo comporta. Meno note sono le carenze dei costruttori d’auto. E allora diciamo che oggi anche su modelli di lusso che hanno di serie sette-otto airbag occorre pagare a parte due semplici ma utilissimi anelli di metallo piazzati tra la seduta e lo schienale del sedile anteriore destro: sono gli attacchi a norma Isofix per montare un seggiolino per bambini non solo nel modo più semplice (e quindi quasi a prova di errori di montaggio, che sono frequenti), stabile, saldo e sicuro possibile. Infatti, assicurare il seggiolino al sedile con la cintura non è la soluzione ottimale, tanto che i risultati che vedete nei crash test si riferiscono quasi sempre a seggiolini fissati col sistema Isofix.
Le case controbattono due cose:
– i seggiolini è meglio metterli sui sedili di dietro, se si vuol garantire ai bimbi la massima protezione;
– i genitori interessati all’Isofix sono ancora pochissimi, soprattutto in Italia.
Tutto vero, ma ciò non toglie che:

– i genitori alla guida, specie se hanno neonati e non ci sono altri passeggeri a bordo in grado di sorvegliare, si sentiranno più tranquilli mettendo i figli davanti, per cui tanto vale dare loro la possibilità di farlo in modo più sicuro;
– quando i costruttori vogliono imporre al mercato optional ben più costosi (per esempio, i navigatori), si mettono d’impegno e spesso riescono nell’intento, per cui varrebbe la pena provarci anche per l’Isofix e dotarne tutti i nuovi modelli su tutti i sedili dei passeggeri (e invece oggi ci sono anche modelli recenti che ne sono del tutto sprovvisti o lo offrono solo a pagamento, persino sui posti posteriori).
E invece non ci prova nessuno. Nemmeno stampa e associazioni dei consumatori, a parte qualche lodevole eccezione. Se girate si internet, le informazioni più interessanti sull’Isofix e i giudizi indipendenti su vari modelli di seggiolini li trovate spesso su siti esteri, come quello del Tcs (Touring club svizzero) e Adac (l’automobile club tedesco). Con l’inconveniente che a volte le informazioni non sono complete (la loro versione integrale si trova su opuscoli cartacei non distribuiti in Italia) o sono scritte in lingua stranera.