Alla fine la domanda fatidica è arrivata. Dopo due settimane in cui scrivevo post che seminavano dubbi sui limiti di velocità, uno di voi ha chiesto se vadano rispettati o no. La risposta non può che essere questa: in linea di massima, sì. E’ vero che i limiti possono essere assurdamente bassi (apposti solo per scaricare sugli utenti le colpe di incidenti causati da strade pessime), ma è altrettanto vero che la stragrande parte dei conducenti non ha la preparazione necessaria per arrogarsi il diritto di giudicare. Inoltre, ciò che sembra basso al signor Rossi è invece altissimo per il signor Bianchi. Quindi, l’unico modo per mettere tutti d’accordo è rispettare i limiti. Senza contare che spesso le strade sono in condizioni talmente precarie (già per progettazione o per scarsa manutenzione) che il limite basso è oggettivamente l’unica misura di sicurezza attuabile.
Ma il problema è soprattutto un altro. Come ho cercato di spiegare in alcuni post (tra cui “Il limite giusto? Non esiste”), i limiti non vanno né rispettati né violati: vanno semplicemente smitizzati. Infatti, tutti li interpretano come soglie aldisotto delle quali non può accadere nulla e aldisopra si rischia. Ancora peggio, sui limiti si gioca buona parte della comunicazione in materia di sicurezza: se un Governo vuol fare la faccia feroce, abbassa i limiti, a prescindere dai controlli di velocità o da altre iniziative che incidano davvero sul problema (dalle multe a chi non usa la freccia alla revisione della segnaletica ingannevole). In realtà, un limite può essere adeguato o non adeguato secondo il momento: dipende dal traffico, dal rispetto delle distanze di sicurezza, dalle condizioni dell’asfalto eccetera. Estremizzando il concetto, se tutti sapessero guidare, sarebbero anche in grado di valutare da sé istante per istante la velocità da tenere e non ci sarebbe bisogno di limiti. Ma quasi nessuno sa davvero guidare. E per saper guidare s’intende molto più che avere un’ottima padronanza del veicolo: chi ce l’ha spesso dimentica che su strada, contrariamente alla pista, bisogna stare sempre sotto i limiti fisici di aderenza e commisurare la velocità alla visuale che si ha libera. Infatti, l’imprevisto può sempre capitare. Dietro ogni curva cieca, muretto o siepe.