Meno male. Passata la fase più acuta di quest’ennesima ondata di polemiche sulle stragi del sabato sera sulle strade, il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi sembra aver fatto retromarcia sulla più emozionale delle misure che aveva preannunciato: l’abbassamento a 120 orari del limite di velocità in autostrada. Sarebbe stata una cosa inutile, se non altro perché raramente le stragi del sabato sera accadono in autostrada. E, in compenso, avrebbe rischiato di far aumentare le vittime dei colpi di sonno negli altri giorni della settimana.
Così la prossima settimana Bianchi porterà all’approvazione del Consiglio dei ministri un pacchetto più complesso e articolato: patente a punti più severa, introduzione del sistema dei punti anche sul patentino (quello che da pochi anni i giovani devono avere per poter guidare motorini e microcar), limite di età alzato a 16 anni per guidare le microcar, messa in sicurezza delle 11 strade più pericolose d’Italia (per numero d’incidenti al chilometro), riordino della segnaletica e inasprimento delle sanzioni penali per chi guida sotto l’effetto di droga o alcol. Sì, sanzioni penali. Perché droga e alcol al volante sono sempre stati reati, ma nella pratica le condanne sono sempre state tanto miti che persino illustri commentatori mostrano di non sapere che chi viene beccato deve andare davanti al giudice penale. Sembra addirittura che non lo sapesse nemmeno Bianchi, almeno a leggere una sua intervista pubblicata oggi da un quotidiano; la speranza è che sia stato solo un fraintendimento dell’intervistatore.
Comunque, sarà un pacchetto complesso per affrontare un problema complesso. Spesso sui giornali o nei dibattiti su radio e tv si è costretti a semplificare. Con questo blog, invece, sarà possibile andare più a fondo. Grazie ai vostri commenti, scopriremo insieme che ogni soluzione proposta ha le sue controindicazioni e, spesso, un’incompatibilità di bilancio con quel troppo poco che in Italia si spende per la sicurezza stradale.
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