Certo, è solo marketing. Ma l’annuncio della Michelin secondo cui le sue gomme sono sfruttabilissime fino al limite di legge di 1,6 millimetri (e quindi è sbagliata la prassi normalmente consigliata di effettuare la sostituzione già quando il battistrada arriva sotto i 4 millimetri) è dirompente. Infatti, apre la strada a un mondo nuovo. In cui una gomma, anche premium, non viene più giudicata per le prestazioni che ha da nuova, come accade oggi anche nei migliori test svolti da organizzazioni indipendenti. Provare un prodotto appena uscito di fabbrica è poco rappresentativo di quel che accade realmente su strada, esattamente come molti test sui livello di protezione in caso d’urto e di emissioni nocive: si inducono i costruttori a progettare prodotti fatti apposta per ben figurare nelle condizioni standard dei test, anche a costo di peggiorare sensibilmente il comportamento nelle altre condizioni.
Ora resta da vedere se e quando questo mondo nuovo arriverà. Non sarà facile né breve: si tratta di imporre un cambio di mentalità a tutti e non solo di aspettare che la nuova gamma Michelin diventi completa. Molto dipenderà da come la Michelin saprà convincere i consumatori, con le lusinghe della pubblicità e i fatti del rendimento offerto su strada a chi compra le gomme con i propri sudati soldi. Il resto dipenderà dalla reazione dei concorrenti, a sua volta legata a come i consumatori accoglieranno i nuovi prodotti.