Giusto oggi è uscita una ricerca secondo cui gli italiani vedono molto la tv, ma credono poco alle cose che vengono loro dette attraverso lo schermo. Io invece temo che continuino a crederci sin troppo, almeno in rapporto alla qualità dei messaggi trasmessi. Per questo (oltre che per la mancanza di tempo) io la tv la guardo pochissimo e comunque sempre con diffidenza. Tra i pochi programmi che salvo, quelli di divulgazione scientifica del sabato sera su Raitre. Ma giusto sabato scorso, al debutto di “Terzo pianeta” condotto dal bravo geologo Mario Tozzi, ci sono rimasto male: la trasmissione si svolgeva attorno al conduttore e ai suoi ospiti che parlavano seduti come in un soggiorno nel salottino un’autocaravan che girava per Napoli. Non sono sicuro che televisivamente sia una buona idea (certo, è bello vedere via Caracciolo e dintorni, ma temo distragga il telespettatore dalle cose che si dicono). E, soprattutto, sono certo che sia un disastro per la sicurezza: anche su questi veicoli c’è l’obbligo di indossare le cinture quando si trovano in movimento. Insomma, durante i viaggi non si può stare seduti come nel soggiorno di casa senza cinture.
Un errore veniale? Non direi: una trasmissione scientifica dovrebbe sempre dare messaggi corretti, anche su materie che non sono oggetto di una singola puntata. E poi Tozzi è uno che non disdegna di entrare anche in discorsi “politici” al limite del moralismo (per esempio, sull’effetto-serra e sul dissesto idrogeologico), il che mi sta anche bene ma richiede che chi lo fa sia aldisopra di ogni sospetto. Tantopiù se tutto ciò accade in una trasmissione del servizio pubblico. Ma si sa: di questo non si accorge mai nessuno, perché l’attenzione è tutta puntata sull’affaire Rai-Mediaset…