Ahi ahi ahi, dottor Tozzi: mi cade sulle cinture!

Giusto oggi è uscita una ricerca secondo cui gli italiani vedono molto la tv, ma credono poco alle cose che vengono loro dette attraverso lo schermo. Io invece temo che continuino a crederci sin troppo, almeno in rapporto alla qualità dei messaggi trasmessi. Per questo (oltre che per la mancanza di tempo) io la tv la guardo pochissimo e comunque sempre con diffidenza. Tra i pochi programmi che salvo, quelli di divulgazione scientifica del sabato sera su Raitre. Ma giusto sabato scorso, al debutto di “Terzo pianeta” condotto dal bravo geologo Mario Tozzi, ci sono rimasto male: la trasmissione si svolgeva attorno al conduttore e ai suoi ospiti che parlavano seduti come in un soggiorno nel salottino un’autocaravan che girava per Napoli. Non sono sicuro che televisivamente sia una buona idea (certo, è bello vedere via Caracciolo e dintorni, ma temo distragga il telespettatore dalle cose che si dicono). E, soprattutto, sono certo che sia un disastro per la sicurezza: anche su questi veicoli c’è l’obbligo di indossare le cinture quando si trovano in movimento. Insomma, durante i viaggi non si può stare seduti come nel soggiorno di casa senza cinture.

Un errore veniale? Non direi: una trasmissione scientifica dovrebbe sempre dare messaggi corretti, anche su materie che non sono oggetto di una singola puntata. E poi Tozzi è uno che non disdegna di entrare anche in discorsi “politici” al limite del moralismo (per esempio, sull’effetto-serra e sul dissesto idrogeologico), il che mi sta anche bene ma richiede che chi lo fa sia aldisopra di ogni sospetto. Tantopiù se tutto ciò accade in una trasmissione del servizio pubblico. Ma si sa: di questo non si accorge mai nessuno, perché l’attenzione è tutta puntata sull’affaire Rai-Mediaset…

  • antonio |

    ancora una volta si fa dello spettacolo virtuale un a realtà.
    parlare sui media di questi "problemi mi sa tanto di fumo negli occhi"
    saluti toto

  • Antonio Bertocci |

    Dissento: la gaffe di Tozzi è grave sia nella sostanza sia perché avalla un menefreghismo che paghiamo tutti di tasca nostra: il costo sociale di un morto della strada (stima Ue) è superiore al milione di euro.
    Tra l’altro, visto che Tozzi si picca di tecnologia, avrebbe potuto procurarsi uno dei tanti mezzi con cinture individuali a sedile che permettono di viaggiare messi "a salotto" anche in movimento…

    Si comincia male, caro Tozzi!

  • Boback |

    l’affaire Rai-Mediaset non esiste, almeno nella misura della "fotocopietà" di Stampa, Repubblica e Corriere degli anni descritti da Guzzanti su "il Giornale".
    Si copiano a vicenda, fanno gli stessi servizi quasi in contemporanea, ma più per non bucare che per altro. Eppoi non son tutti de sinistra?
    Ma come si fa a farsi prendere per il naso così, a credere agli scandali montati dalla stampa? Bah

    [risponde Maurizio Caprino] E infatti, da giornalista, non sono affatto sorpreso dallo scandalo Rai-Mediaset: ho amici-colleghi censurati per ragioni riconducibili alla politica pur non essendo né giornalisti televisivi né cronisti politici, segno che il problema è ben più ampio. E poi la censura "politica" non è la sola: anche la pubblicità influenza sin troppo numerose redazioni e, in giornali specializzati, supera di molto la politica. Lo scandalo Rai-Mediaset è solo la punta dell’iceberg, ma ciò non sminuisce la sua gravità. Non tanto per la concertazione su come coprire gli eventi di cronaca, quanto su quella su chi citare in trasmissione, chi invitare, quanto farlo parlare e che cosa fargli dire. Io faccio anche tv da 11 anni, ma per fortuna da questo problema non sono stato mai colpito (lo sono stato in altri ambiti e comunque non di recente).

  • giuliano |

    giustamente l’attenzione è puntata sull’affare rai-mediaset (uno schifo): al paragone le cinture di tozzi sono poca cosa…. è come chiedere di smettere di fumare nei film per ragioni educative: mi sembra che si corra il rischio di diventare integralisti: pensiamo ad allacciare le nostre di cinture e in televisone lasciamogli fare quello che credono.

    [risponde Maurizio Caprino] Se fosse una fiction qualsiasi, potrei quasi essere d’accordo. Ma qui siamo in una trasmissione scientifico-divulgativo-educativa: rischiamo che tra qualche settimana Tozzi ci spieghi l’utilità delle cinture.

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