Basta con alcol, droga e velocità: a furia di additarli come causa di incidenti, la gente pensa che basti andare piano e condurre una vita morigerata per cavarsela su strada. Poi però, un po' per gli impegni e un po' per la noia di una guida lenta (magari pure in mezzo al traffico di pendolari rassegnati alla congestione), ci si attacca al cellulare o si "gioca" con radio, navigatore, sistema multimediale, I-pod, I-pad, I-quel che volete… E si muore lo stesso, forse anche di più (cifre affidabili non ne avremo mai). Perché si dimentica che, in quel secondo che ci mettete a sbirciare furtivamente la tastiera o lo schermo (magari un touch screen ultimo grido) la vostra auto a 130 allora percorre quasi 40 metri, lo spazio occupato da una decina di utilitarie. Non parliamo di quando poi voi indugiate ancora di più, per vostra imperdonabile colpa o perché i designer degli interni della vostra auto si sono sbizzarriti a piazzare comandi e strumenti là dove il buonsenso direbbe di no.
Finalmente tutto questo è stato considerato in una campagna sulla sicurezza stradale, perdipiù estiva e quindi esposta fortemente alla "tentazione" di battere ancora sui tasti trasgressivi, quasi pruriginosi, di alcol, droga e velocità. Ci ha pensato la Fondazione Ania, creata dall'associazione delle compagnie assicurative per dare un contributo alla sicurezza stradale (http://www.fondazioneania.it/fondazione/fondazione/export/sites/default/documenti/0e242c64-88f9-11df-aba3-f3c446ddba06___GUIDA_DISTRATTA_FASS-IPSOS_6_LUG_2010.pdf). La Fondazione ha studiato uno slogan "scavato" in un'immagine che credo lo renda molto efficace e accompagnato da un messaggio rivolto in prima battuta a noi giornalisti, ma in ultima analisi proprio a tutti voi. Potete vederlo cliccando su http://www.fondazioneania.it/.