Chi ha raccolto le monetine in autostrada non sapeva che le telecamere ormai vedono tutto

Il Corriere della Sera li ha definiti "pezzenti" e ha fatto capire che sono dei miracolati: gli utenti dell'autostrada A14 che ieri tra Foggia e Cerignola hanno raccolto e portato via 10mila euro in monetine sparse su tutta la carreggiata dopo l'incidente di un camion portavalori hanno dato il peggio di sé, infischiandosene di chiamare i soccorsi per l'autista ferito e incuranti del rischio di essere investiti (molti incidenti accadono proprio a chi si ferma e scende dal veicolo perché c'è appena stato un altro sinistro). Posso aggiungere che questi signori sono stati anche molto fortunati: probabilmente il caso ha voluto che la loro bravata sia avvenuta in un punto dove non ci sono telecamere.

Ed è stato davvero un caso fortunato: non sono più i tempi in cui l'Italia era cenerentola del settore del controllo del traffico. Ormai le telecamere in azione sulla rete Aspi (Autostrade per l'Italia, il maggior gestore del Paese) sono poco più di 2mila (solo negli ultimi quattro anni sono aumentate di circa un terzo). Quindi, in media, ce n'è quasi una ogni tre chilometri. E in quella zona ciascuna telecamera ha un raggio di azione ampio: è tutto piatto e dritto, quindi c'è visibilità per chilometri.

A margine, una buona notizia: il mezzo pesante non ha fatto una carneficina perché il guard-rail era moderno ed efficiente, quindi ha svolto bene il suo compito attutendo l'energia dell'urto, impedendo il salto di carreggiata e reindirizzando il mezzo verso la parte di strada su cui stava marciando. Fosse successo altrove (ricordate Cessalto nell'agosto 2008?), staremmo ancora contando i morti.

  • GB |

    Tempo fa una persona di mia conoscenza propose un progetto molto innovativo di monitoraggio delle strade tramite telecamere smart, che collegate ad una regia centrale fossero in grado di evidenziare in modo automatico comportamenti anomali e sollevare degli allarmi. Qualcuno gli rispose che in taluni casi è meglio non sapere, perchè quando sai, poi devi intervenire e questo è tutt’altro che un’opportunità…
    [risponde Maurizio Caprino] Purtroppo può essere proprio così. Almeno fino a quando la Cassazione non affermerà un principio rivoluzionario del tipo “tu gestore non sapevi, ma lo stato dell’arte della tecnologia ti consentiva di saperlo e quindi se non ti sei attrezzato è peggio per te”. Dico questo perché, come ho scritto nel post di ieri Buche/1, la Cassazione ha via via adottato una linea che “colpevolizza” i gestori.

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